La locandina della mostra - .
Ad accogliere il San Girolamo è il castello del Clos Lucé, meno imponente rispetto a tante altre fortezze sulla Loira, ma celeberrimo per aver ospitato Leonardo al termine della sua vita, fra il 1516 e il 1519. Il re di Francia Francesco I mise il castello a disposizione del genio, nominato «Primo pittore, ingegnere e architetto del re». Il castello è circondato ancor oggi dal “Parco Leonardo da Vinci”. - D.Z.
Il San Girolamo, qui in uno scatto dei Musei Vaticani, è un’opera ancor oggi al centro d’intensi dibattiti. Rispetto a diversi altri dipinti leonardeschi, «non ha mai destato dubbi d’attribuzione», ha ricordato Guido Cornini, direttore del Dipartimento dell’arte quattrocentesca e cinquecentesca ai Musei Vaticani. Ma tanti interrogativi circondano il carattere incompleto del dipinto su legno di noce. Secondo una delle ipotesi più discusse, si trattava forse di un dipinto ‘didattico’ intenzionalmente non finito, mostrato agli allievi della bottega per insegnare le diverse tecniche pittoriche. - Musei Vaticani
Si tratta di un capolavoro che ha pure conosciuto storicamente delle vicissitudini persino rocambolesche, come mostra quest’immagine agli infrarossi realizzata dai Musei Vaticani. La testa del santo fu segata e separata dal resto del dipinto, prima che le due parti venissero ritrovate in luoghi diversi: la testa presso la bottega di un ciabattino. Anche in epoca recente, il dipinto ad olio è stato così al centro di diverse azioni di restauro - Musei Vaticani
È la prima volta che il Clos Lucé espone in tempi recenti un’opera di Leonardo. Si tratta dunque di una sorta di ‘coronamento’ per un luogo oggi interamente dedicato al genio rinascimentale. Nel parco o all’interno di strutture espositive, ad esempio, sono presenti molte raffigurazioni dei capolavori di Leonardo - D.Z.
Quest’estate, il San Girolamo di Leonardo resterà dunque in grande risalto al centro di una parete spoglia, senza altri capolavori immediatamente vicini, a differenza dell’usuale configurazione espositiva ai Musei Vaticani. Al Clos Lucé, in uno spazio adiacente, sono state accolte solo due altre opere della stessa epoca, ma di altri maestri, anch’esse dedicate a san Girolamo: un dipinto proveniente dall’atelier del pittore fiammingo Joos Van Cleve e un’incisione di Durer. All’esterno, nel parco circostante, tante evocazioni del genio rinascimentale faranno comunque simbolicamente da corteo al San Girolamo. Ad esempio, le riproduzioni dei celebri disegni anatomici leonardeschi. - D.Z.
Ai visitatori italiani in visita fra i castelli della Loira, il Clos Lucé offre immancabilmente attimi di sana fierezza: ovvero, in terra straniera, sentirsi ancor più connazionali di un genio la cui fama ha attraversato ogni frontiera. Nel ‘Parco Leonardo da Vinci’, che nel titolo non francesizza il nome dell’uomo simbolo del Rinascimento, viene offerta una panoramica didatticamente efficace del multiforme ingegno leonardesco, anche attraverso l’evocazione dei progetti architettonici. Durante la visita, la dedizione dell’istituzione francese per onorare un genio italiano non lascia indifferenti: grazie a Leonardo, Amboise fa parte di quelle località straniere in cui è possibile assaporare la ricezione davvero planetaria del messaggio e del fulgore del Rinascimento italiano - D.Z:
Nel 2019, Amboise era stata una città simbolo delle celebrazioni per il cinquecentenario leonardesco. Un anniversario che, a livello diplomatico, aveva corroborato simbolicamente pure la riconciliazione fra Italia e Francia, con l’incontro proprio ad Amboise dei presidenti Sergio Mattarella e Emmanuel Macron, dopo le turbolenze bilaterali vissute nei mesi precedenti. In questo senso, i ponti progettati da Leonardo e riprodotti ad Amboise appaiono ancor più come un simbolo della fortuna postuma del genio anche come ‘ambasciatore’ e ‘paciere’ internazionale. Come un ponte prezioso appare oggi pure il generoso prestito estivo eccezionale del San Girolamo da parte dei Musei Vaticani, con tutte le implicazioni religiose che sempre reca la circolazione di uno dei più celebri dipinti in assoluto dedicati al Padre della Chiesa. - D.Z.
Certe opere valgono da sole una mostra, soprattutto se firmate da un genio universale come Leonardo da Vinci (1452-1519). È il caso del San Girolamo, al centro di un prestito eccezionale dei Musei Vaticani. Fino al 20 settembre, sarà esposto in Francia, al Clos Lucé di Amboise, ovvero l’ultima dimora in cui visse il gigante rinascimentale. «È importante condividere il personaggio che ha permesso d’aver accesso alla parola di Dio», ha sottolineato Barbara Jatta, direttrice dei Musei Vaticani, alla presentazione per la stampa internazionale. Un riferimento a san Girolamo e al ruolo fondamentale del Padre della Chiesa, che attorno alla fine del IV secolo procedette alla stesura della Vulgata, la traduzione in latino della Bibbia. La stessa versione divenuta nel successivo millennio la traduzione canonica della Chiesa, fra il cinquecentesco Concilio di Trento e il novecentesco Concilio Vaticano II.