Alberi spogli, strade deserte, edifici sventrati, il fumo grigio degli incendi che sale in un pallido cielo e va verso il mare anch’esso quasi grigio. Appare così dall’alto Mariupol, la città martire della guerra Russia-Ucraina. Human Right Watch, che ha raccolto la testimonianza di fonti locali, descrive Mariupol come "un gelido paesaggio infernale, ricoperto di cadaveri e di edifici distrutti". Le riprese di un drone (rilanciate nel web dal canale Telegram Ukraine Now), riportano le immagini di una città pressoché distrutta, nella quale secondo fonti del Pentagono, truppe russe e della repubblica separatista del Donbass sono già penetrate e dove si combatte duramente agli angoli delle strade. Mariupol è di fatto sotto assedio dallo scorso 2 marzo: intrappolate ad oggi vi sarebbero circa 100mila persone poste sotto costanti bombardamenti russi. E’ proprio a Mariupol che, nei giorni scorsi, un ospedale pediatrico è stato bombardato. Ed è nei pressi della città che un convoglio umanitario di 11 autobus vuoti sarebbe stato "sequestrato" dall’esercito russo.
Quelli compiuti dai russi in Ucraina e in particolare a Mariupol, ha intanto affermato il presidente del Consiglio europeo Charles Michel intervenendo in plenaria al Parlamento europeo a Bruxelles, "sono crimini e i responsabili affronteranno la giustizia internazionale senza impunità". A Mariupol, ha aggiunto, "il 90% della città è stato distrutto o danneggiato. I cittadini sono tenuti in ostaggio dalle truppe russe, senza cibo, senza acqua, senza elettricità, senza riscaldamento".