martedì 4 dicembre 2018
Gli sbarchi a Lampedusa e la speranza dopo il sisma di Cascia: oltre 190 presepi e una sezione dei maestri napoletani nella mostra di Città di Castello fino al 6 gennaio 2019

Uno sbarco a Lampedusa, Cascia che torna a vivere dopo il sisma: nonostante San Francesco lo abbia inventato nel pieno Medioevo, c’è ancora molta attualità nei 190 presepi della XIX Mostra internazionale d’arte presepiale di Città di Castello (PG) fino al 6 gennaio 2019, nella cripta della Cattedrale. Quasi duecento esemplari delle scuole più prestigiose d’Italia: ben tre associazioni dei maestri di Napoli, esponenti della scuola di Bergamo, Palermo, Avellino, della tradizione umbra, di cui gli artisti tifernati sono la punta di diamante, e della tradizione toscana. Ci sono poi i presepi evento come quello che ambienta la Natività sulla spiaggia di Lampedusa, l’opera degli artisti di Cascia, che a tre anni dal terremoto tornano a Città di Castello, c’è il presepio esposto al Quirinale e c’è il presepio costruito in un acquario.

Tra gli artisti in mostra: Marco Bonechi, Romano Dini, Angela Tripi, Tra i collezionisti Fabio Baldi, Franco Casillo, Stefano Rappuoli e Gualtiero Angelini. Anche quest’anno è presente l’associazione Natale nel mondo di San Giovanni Valdarno, i tappetari di Camaiore, e una personale a Donatella Antinori, che ha guidato la mostra con passione e impegno nelle tre ultime edizioni. Intorno alla Mostra è stato allestito un circuito presepistico che comprende: la Piancoteca comunale, la chiesa del Buonconsiglio, la chiesa di San Giuseppe, la Chiesa di Santa Maria Maggiori, il campanile rotondo, Tela Umbra, il Museo del Duomo, il Loggiato Gildoni, corso Vittorio Emanuele, la chiesa di Santa Maria e San Giuliano a Riosecco, la chiesa degli Zoccolanti e il santuario di Belvedere.

La mostra è aperta nella cripta della Cattedrale di Città di Castello nei giorni feriali dalle 10 alle 12,30 e dalle 16 alle 19,30. Sabato e Festivi: dalle 9,30 alle 13 e dalle 15 alle 20.

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