sabato 24 giugno 2023
Il premio di maggioranza, introdotto dopo il voto del 21 maggio che non aveva dato i numeri per governare a Nea Demokratia, nelle elezioni di domani dovrebbe offrire ai conservatori 50 seggi in più
Il premier greco uscente, il conservatore Kyriakos Mitsotakis

Il premier greco uscente, il conservatore Kyriakos Mitsotakis - Reuters

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La Grecia va al voto con il tragico naufragio di Pylos che, se non è già alle spalle, di sicuro non è destinato a impattare sul risultato delle urne. I sondaggi dicono che il premier conservatore, Kyriakos Mitsotakis, e il suo partito Nea Dimokratia bisseranno il risultato del precedente voto del 21 maggio e supereranno il 40%.

Se la scorsa volta non sono stati in grado di conquistare la maggioranza assoluta in parlamento a causa della vecchia legge elettorale, domani, grazie alla nuova normativa che prevede un premio di maggioranza e che verrà applicata per la prima volta, potrebbero ottenere fino a 50 seggi in più. Al partito di sinistra Syriza, guidato dall’ex “golden boy” della politica greca, Alexis Tsipras, e che al primo turno ha preso un deludente 20%, è rimasto solo di accusare i conservatori di voler attentare alla democrazia ellenica e di aver implementato una politica sui migranti disumana.

Il «fenomeno Mitsotakis» ormai sembra inarrestabile. Il giovane premier conservatore, che viene da una delle grandi famiglie della politica greca e che, come tutte le altre, non è immune da scandali per corruzione in passato, in questo momento sembra alla maggior parte della popolazione l’unica alternativa politica percorribile. Se si conta che il Pasok, il partito socialista e altra grande formazione politica del passato, ha conquistato un notevole 11% al primo turno, verrebbe da dire che, passata la rabbia e la voglia di nuovo in politica dopo gli anni della crisi del debito, l’Ellade voglia tornare allo status quo dell’altro ieri, con l’ex premier Tsipras relegato al ruolo di maggiore oppositore per chissà quanto tempo.

Alcuni analisti, però, mettono in guardia sul fatto che per Mitsotakis questo secondo mandato presenta non poche insidie. La prima, è una sorta di “hybris” derivante da una vittoria così marcata, La seconda è dimenticare che il popolo greco gli ha consegnato una vittoria anche per mancanza di oppositori credibili e che durante il suo primo mandato gli ha perdonato non poche licenze.

Oltre alla tragedia dei migranti, che però non sembra rientrare nelle priorità della popolazione, negli scorsi anni l’esecutivo è finito al centro di un brutto scandalo su intercettazioni di decine di personaggi pubblici tra ministri, politici e giornalisti. A operare, secondo le accuse di Syriza, sarebbe stato un centro di spionaggio vicino al premier, che ha negato con tutte le forze.
La mozione di sfiducia in parlamento presentata dall’opposizione è stata respinta e Mitsotakis si è salvato, dopo che per mesi nel Paese le prime pagine di molti giornali sono state dedicate a questo scandalo. C’è stato poi, nello scorso febbraio, il disastro ferroviario di Tempi, in cui hanno perso la vita 57 persone, fra cui molti giovani e che ha evidenziato lo stato di forte arretratezza del sistema di trasporti greco. Il ministro è stato costretto a dimettersi.

Ma, nonostante l’indignazione davanti a quelle lamiere contorte e alle operazioni di soccorso, che sono andate avanti per giorni sui media greci e internazionali, Mitsotakis ha mantenuto il suo consenso invariato.

Il merito è in buona sostanza dell’economia. Dopo anni di crisi del debito e di austerity alla Grecia non pare vero di godere di un po’ di tranquillità e buona reputazione. I bond greci sono ambiti dal mercato e una riconferma di Mitsotakis potrebbe dare un nuovo slancio al loro valore. Le accuse di perdita di democrazia e di disumanità nei confronti dei migranti possono aspettare. Rimangono, però, irrisolti importanti nodi, come la burocrazia, ancora troppo pesante e l’evasione fiscale cronica.

Temi fondamentali, che potrebbero avere un impatto positivo sul futuro del Paese. Ma se Mitsotakis dovesse decidere di operare in questi settori, allora potrebbe perdere parte del consenso che lo circonda ora.

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