I fedeli guardano, atterriti e piangenti, la loro chiesa che viene demolita a colpi di dinamite e bulldozer. La chiesa è quella della Lampada d'oro, a Linfen, una città di 4,5 milioni di abitanti nello Shanxi, Cina nord-orientale, e la demolizione risale a martedì 9 gennaio. I fedeli ora hanno diffuso un video della distruzione, con gruppi di poliziotti e squadre anti-sommossa a sorvegliare la folla assiepata e in lacrime.
La chiesa era stata costruita nel 2009, con il contributo di tutta la comunità cristiana protestante non ufficiale, costituita da circa 60 mila fedeli, che avevano raccolto 7 milioni di yuan (circa 911mila euro). La chiesa fin da subito era finito nel mirino delle autorità: poliziotti e teppisti il 13 settembre del 2009 erano entrati nel cantiere e picchiato i fedeli presenti e distrutto alcune pareti dell'edificio. Pochi giorni dopo alcuni sui membri, tra cui il pastore e sua moglie, erano stati arrestati e condannati, il primo a tre anni e mezzo, la moglie a due anni di lavori forzati. Ora il colpo di grazia: il 7 gennaio l’edificio era stato sequestrato dalla polizia e ai fedeli era stato ordinato di “stare lontani”. Alcuni fedeli sono stati posti agli arresti domiciliari.
Il gruppo - scrive Asianews - ha cercato di avere il riconoscimento governativo, ma non lo ha ricevuto perché non accetta di essere assorbita nel Movimento delle tre autonomie, l’associazione protestante patriottica che raccoglie tutte le denominazioni protestanti.
I nuovi regolamenti sulle attività religiose, che saranno applicati a partire da febbraio, escludono in modo totale la possibilità di avere chiese non registrate. Oltre ad arresti, i regolamenti prevedono multe altissime e l’esproprio degli edifici e dei terreni su cui è situato il luogo di culto illegale.