Cari fratelli e sorelle in Cristo.
Oggi è martedì 12 aprile e l'Ucraina sta vivendo il 48mo giorno di opposizione nazionale all'aggressione russa, 48mo giorno di morte, distruzione, dolore, pianto e lacrime. In questi settimane e, in particolare, negli ultimi giorni, l'Ucraina si difende eroicamente, l'Ucraina resiste, sta imparando a vincere, l'Ucraina sente di combattere in nome del bene contro il male arrivato nella sua terra.
In questi giorni abbiamo assistito ai gravi crimini dell'occupante commessi sulla nostra terra, e nelle ultime ore questo male continua a distruggere la nostra patria. Sono in corso pesanti combattimenti intorno a Kharkiv, nel Donbass, nel sud dell’Ucraina, ma il nostro dolore più grande rimane la città di Mariupol. Il sindaco della città ha comunicato il numero dei morti che, secondo i dati ufficiali, ammonta a circa 10.000 civili in una sola città dell'Ucraina meridionale. Ma questa è una città eroica, la città dei martiri che si difende, ed è simbolo dell'inviolabilità del nostro Paese.
In tali circostanze, molti si chiedono: "Come dobbiamo continuare a vivere, come possiamo trovare punti di riferimento nell’oscurità della guerra?”. In risposta a questo grido dell'anima, nel senso della vita che essa vive in condizioni di guerra, la risposta a questa domanda ci è data dalla parola di Dio. Il salmista Davide, un leader militare di successo, ci dice: "Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino". Pertanto, in questi giorni, riflettiamo sui 10 comandamenti di Dio, sul senso della legge di Dio, la legge che, in sostanza, rappresenta le regole della sopravvivenza, le regole della vita, il modo di vivere nel deserto della morte.
Oggi vorrei riflettere sul nucleo della legge di Dio, il comandamento che dice: "Non uccidere". Sappiamo che oggi in Russia può essere arrestato ciascuno che si ferma sotto la chiesa con la scritta che riporta le parole di questo comandamento. Come può essere rispettato il comandamento “Non uccidere” in tempo di guerra? Ma sappiamo che la legge di Dio è eterna, non ci sono circostanze che possano invalidare o cancellare i comandamenti di Dio. E anche in mezzo alla guerra, il comandamento di Dio "non uccidere" è un'ancora di salvezza, un punto di riferimento, una luce per i nostri sentieri. Vediamo come durante la guerra iniziamo a capire il valore della vita umana, perché ricostruiremo tutto, ripristineremo tutto, saremo in grado di salvare tutto tranne la vita umana perduta. Pertanto, ancora e ancora, tutti noi insieme, come popolo, dobbiamo fare ogni sforzo per salvare le vite umane, per fermare la mano assassina dell’invasore e, anche in difesa, rispettare il comandamento di Dio di "non uccidere".
In questi giorni, siamo rimasti tutti scioccati dalla storia di una bambina di Mariupol di nome Kira Chebenko, fuggita da questo luogo di morte con sua madre sul suolo ucraino. La bambina di 4 anni ci racconta da sola di aver calpestato un ordigno esplosivo e quell'ordigno era esploso, ma lei miracolosamente è sopravvissuta, e la bambina dice che c'era molto sangue intorno a lei.
Oggi preghiamo il nostro Dio, che è la fonte della vita. Dio, aiutaci a fermare la guerra in Ucraina. Insegna a tutti a non uccidere, insegnaci a comprendere che la tua legge ci dice: "io pongo oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male" scegli il bene e vivi. Lascia che l'umanità faccia oggi la sua scelta a questo bivio, e tutti coloro che scelgono la vita, oggi in coscienza hanno il dovere di sostenere l'Ucraina. Dio, benedici il nostro popolo. Benedici il nostro esercito. Salva i tuoi figli dalla morte. Dio, benedici l'Ucraina.
La benedizione del Signore sia su di voi, con la sua grazia e l’amore per gli uomini, ora, e sempre, e nei secoli dei secoli, amen.
Sia lodato Gesù Cristo!