Il presidente venezuelano Nicolas Maduro durante una manifestazione a Caracas (Ansa)
Il Tribunale Supremo di Giustizia (Tsj) del Venezuela ha escluso l'opposizione dalla prossima elezione presidenziale, spianando di fatto la strada al presidente Nicolas Maduro per un altro mandato. L’organo ha ordinato l'esclusione della coalizione di opposizione del Tavolo dell'Unità Democratica (Mud) dalle elezioni presidenziali previste entro fine aprile. l Tsj ha stabilito che siccome il Mud è costituito da diverse organizzazioni politiche, alcune delle quali non sono ancora state registrate come dovuto presso il Consiglio Nazionale Elettorale (Cne), non può presentare un'unica candidatura della coalizione antichavista alle presidenziali.
La principale coalizione di opposizione, la Democratic Union Roundtable, o MUD in spagnolo, ha rifiutato di schierare candidati per le elezioni locali di dicembre, giustificando la scelta con il fatto che le votazioni sarebbero state truccate, così come quelle di ottobre. In entrambi i casi, i candidati filogovernativi hanno vinto con una grande maggioranza. Ora i partiti che compongono la coalizione dovevano registrarsi nuovamente all'autorità elettorale per le elezioni presidenziali, inizialmente previste per dicembre e poi posticipate fino al 30 aprile al massimo. Ma la Corte Suprema, accusata di essere composta da fedelissimi di Maduro, ha imposto al consiglio nazionale delle elezioni di ritardare la registrazione di sei mesi, senza motivare la decisione. In vista delle presidenziali, convocate entro fine aprile dall'Assemblea Costituente, il Cne aveva organizzato una re-iscrizione obbligatoria di tutti i partiti politici per questo fine settimana, dopo che i principali gruppi antichavisti non avevano partecipato nelle elezioni municipali dello scorso dicembre.
Ieri Tania D'Amelio, una delle integranti del Cne - tecnicamente indipendente, ma accusato all'opposizione di essere uno strumento del governo di Nicolas Maduro - aveva annunciato che il Mud non potrà presentare schede elettorali in otto dei 23 Stati del Paese, perché «esistono cause penali in
corso che lo riguardano». D'Amelio ha precisato inoltre che Voluntad Popular - il partito di Leopoldo Lopez, il leader antichavista condannato a 14 anni in prigione - si è «autoescluso» dalle presidenziali,
perché non ha presentato a tempo la sua richiesta di re-iscrizione nel Cne.