Il Campidoglio a Washington, sede del Congresso americano - Reuters
Senza esclusione di colpi la corsa per la Casa Bianca. Per la prima volta in quasi 150 anni, e con un solo voto di scarto, la Camera degli Stati Uniti ha messo sotto accusa un ministro. Il tema è quello dell'immigrazione, cavalcato dai repubblicani in campagna elettorale, e il ministro contestato è il primo ministro degli Interni immigrato.
L'impeachment di Alejandro Mayorkas, nato a Cuba, è stato approvato con 214 voti a favore e 213 contrari. La scorsa settimana un identico tentativo dei repubblicani era fallito. La risoluzione probabilmente non farà molta strada in Senato, dove i repubblicani non hanno la maggioranza e alcuni conservatori non ritengono che le azioni di Mayorkas possano essere descritte come «gravi crimini e misfatti» meritevoli di condanna.
Il presidente Joe Biden ha definito la decisione «senza merito» e «incostituzionale»: i repubblicani della Camera, lascia intendere, dovrebbero piuttosto occuparsi del provvedimento per gli aiuti all'Ucraina e a Israele, e quindi relativo alla sicurezza nazionale americana, invece che lasciarsi andare in manovre politiche.
Il ministro degli Interni degli Stati Uniti, Alejandro Mayorkas - Ansa
L'impeachment arriva mentre il numero dei migranti che ha attraversato illegalmente il confine dal Messico è calato del 50% in gennaio. Una flessione che non basta ai repubblicani, che fin dal 2022 minacciavano di mettere in stato di accusa il ministro degli Interni. Ci sono riusciti grazie al voto determinante di Steve Scalise, rientrato alla Camera dopo aver ricevuto cure per un tumore.
Il voto di impeachment è importante per assicurare la sicurezza al confine perché «invia un messaggio chiaro, ovvero che non stiamo seduti a guardare mentre il ministro degli degli Interni non fa il suo lavoro», ha detto Scalise lasciando l'aula. «Alejandro Mayorkas merita di essere messo in stato di accusa e il Congresso ha l'obbligo costituzionale di farlo. Insieme alla dichiarazione di guerra, l'impeachment è l'autorità più seria data alla Camera», ha detto lo speaker della Camera Mike Johnson.