“Questa mattina, abbiamo tutti sentito le esplosioni. Noi conviviamo con la paura, fa parte della vita di tutti i giorni. Kharkiv è come Sarajevo nella guerra dei Balcani”. Lo ha detto il vescovo di Kharkiv-Zaporizhzhia, mons. Pavlo Honcharuk, in un’intervista del Tg2000, il telegiornale di Tv2000.
“C’è chi piange – ha aggiunto il vescovo di Kharkiv al microfono dell’inviato Vito D’Ettorre - c’è chi vive negli scantinati o nella metropolitana. Altri invece tentano di reagire facendo volontariato, aiutando il prossimo”. "Chiedo a tutti – ha concluso il vescovo - di non dimenticarsi di noi, di Kharkiv, dell’Ucraina. Kharkiv è a 30 km dal confine con la Russia. Gli aiuti umanitari qui fanno fatica ad arrivare. So che non siamo soli, ma non dimenticatevi di noi. Non abbiamo aiuti umanitari a sufficienza. L’inverno sta arrivando e le temperature arriveranno anche a -30 gradi. C’è bisogno di stufe, coperte, vestiti caldi”.