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La si vede sui carri armati russi, sulle magliette indossate dai ragazzi a Mosca, disegnata sulle fermate degli autobus a San Pietroburgo. Che cosa rappresenta la lettera "Z" e quale è il suo significato? Quando questo simbolo è stato avvistato per la prima volta?
La lettera "Z" è stata avvistata per la prima volta il 22 febbraio, sui veicoli russi che sono entrati nella regione di Donetsk. Ci sono dei tweet che affermano che il simbolo potrebbe essere un modo per delineare le fanterie. Ed è apparso anche sui veicoli in Crimea, quando è stata annessa alla Russia nel 2014, secondo il quotidiano britannico The Independent.
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"Z" is a letter that Russian Military are putting on their vehicles departing to Ukraine. Some interpret "Z" as "Za pobedy" (for victory). Others - as "Zapad" (West). Anyway, this symbol invented just a few days ago became a symbol of new Russian ideology and national identity pic.twitter.com/iWuBPhhdEb
— Kamil Galeev (@kamilkazani) March 6, 2022
Oltre a marchiare i mezzi pesanti, la lettera "Z" ha cominciato a venire utilizzata da politici, attivisti e influencer a favore del presidente russo per mostrare il loro sostegno alla guerra: esiste anche un merchandising con la lettera "Z" che viene venduto da Russia Today, il canale televisivo finanziato dal Cremlino e al momento bloccato in Italia. Viene dichiarato che il ricavato delle vendite verrà devoluto a un ente di beneficenza che sostiene i "figli della guerra".
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I social network però continuano a essere pieni di "Z": il simbolo ha trovato molti sostenitori. Molti civili e imprenditori russi stanno mettendo la "Z" sulle loro auto senza essere costretti. Molti sostenitori dell'invasione della Russia in Ucraina indossano anche delle magliette con la "Z". Di fatto, questa lettera dell'alfabeto negli ultimi 10 giorni sembra essere diventato un simbolo della nuova ideologia russa e dell'identità nazionale. E proprio perché così connotata rischia di essere bandita dal mondo della moda occidentale e non solo.
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Per onor di cronaca sul podio, accanto al russo, o meglio sul primo gradino del podio vi era un ginnasta ucraino, Illia Kovtun. Forse anche per questo quella "Z" tanto esibita è sembrato come un pugno in faccia non solo all'atleta ucraino ma agli stessi valori universali di fratellanza dello sport.