venerdì 24 novembre 2023
La lettera della Chiesa greco-cattolica per i 90 anni dell’Hologrom, la grande carestia voluta da Stalin: oggi la stessa volontà distruttrice. L'appello alla «decisa solidarietà mondiale»
I poveri di guerra ricevono cibo e beni di prima necessità davanti alla Cattedrale greco-cattolica di Kharkiv

I poveri di guerra ricevono cibo e beni di prima necessità davanti alla Cattedrale greco-cattolica di Kharkiv - Gambassi

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Non si uccide solo con le bombe e i carri armati in Ucraina. Ma anche con la fame. È un «metodo scelto appositamente» dalla Russia, denuncia il Sinodo dei vescovi della Chiesa greco-cattolica ucraina nel messaggio per i 90 anni dell’Hologrom, la grande carestia pianificata da Stalin per piegare il Paese “ribelle”. Oltre sette milioni i morti. Un «genocidio» che dice l’«odio per l’Ucraina» da parte di Mosca e che Giovanni Paolo II aveva definito «una ferita che ha toccato le fondamenta dell’intera umanità», ricordano i presuli citando la lettera del Papa santo in occasione del 70° anniversario dell’Holodomor.

L’arcivescovo maggiore di Kiev, Sviatoslav Shevchuk, con il cardinale segretario di Stato vaticano, Pietro Parolin

L’arcivescovo maggiore di Kiev, Sviatoslav Shevchuk, con il cardinale segretario di Stato vaticano, Pietro Parolin - Chiesa greco-cattolica ucraina

A distanza di quasi un secolo dalla tragedia concepita dal regime sovietico, i russi «hanno deciso di portare a termine ciò che i loro predecessori non erano riusciti a fare», si legge nel testo firmato dal capo della Chiesa greco-cattolica, l’arcivescovo maggiore di Kiev, Sviatoslav Shevchuk, a nome dei vescovi del Paese. E, richiamando gli oltre seicento giorni di conflitto iniziato il 24 febbraio 2022, si spiega: «La guerra immotivata, cinica e genocida della Russia contro l’Ucraina persegue lo stesso obiettivo che il Cremlino si era prefissato durante l’Holodomor, e cioè liquidare il popolo ucraino, distruggere la sua libertà e il suo futuro, inghiottire i suoi figli da parte di un sistema totalitario senz’anima». Anche lasciando senza cibo un popolo sotto i missili ma anche gli Stati che dall’Ucraina, granaio del mondo, ricevono i cereali. «La fame può distorcere la natura umana. Chi la usa come arma, cerca di colpire profondamente la coscienza umana e di sottometterla alla propria influenza. Proprio per questo motivo, con tanto cinismo Mosca usa tutti i mezzi possibili per prendere ostaggi e, a causa della sua aggressione, tenere in tensione tutti i popoli e i Paesi bisognosi. Oggi il grano di nuovo torna ad essere l’arma per schiavizzare le nazioni», avvertono i presuli.

I poveri di guerra in coda per il cibo davanti alla Cattedrale greco-cattolica di Kharkiv

I poveri di guerra in coda per il cibo davanti alla Cattedrale greco-cattolica di Kharkiv - Gambassi

La comunità ecclesiale è sempre accanto alla gente provata. «Novanta anni fa, salvo singoli giornalisti – ripercorre il messaggio – solo la Chiesa ucraina non stette in silenzio. Grazie al venerabile Andrey Sheptytskyj e ai vescovi della Chiesa greco-cattolica ucraina, la comunità mondiale conobbe la verità sulla carestia nella grande Ucraina. Il 24 luglio 1933 i vescovi scrissero una lettera pastorale “L'Ucraina in preda alle convulsioni della morte" nella quale chiedevano “a tutti i cristiani del mondo intero, a tutti i credenti in Dio, e specialmente a tutti gli operai e i contadini, soprattutto tutti i nostri connazionali... di unirsi a questa voce di protesta e di dolore e diffonderla nei paesi più lontani del mondo”».

Ricorrono i 90 anni dell’Hologrom, la grande carestia pianificata da Stalin per piegare l'Ucraina

Ricorrono i 90 anni dell’Hologrom, la grande carestia pianificata da Stalin per piegare l'Ucraina - Chiesa greco-cattolica ucraina

Oggi «la nostra Chiesa - insieme alla maggioranza delle comunità religiose ucraine unite nel Consiglio pan-ucraino delle Chiese e delle organizzazioni religiose - lancia l’appello al mondo chiedendo di sostenere l’Ucraina nella sua resistenza». Perché il timore è che la guerra voluta da Putin sia dimenticata. E con essa il Paese invaso. Da qui l’invito dei vescovi alla «decisa solidarietà mondiale con il popolo ucraino» e all’«aiuto grande e disinteressato verso tutti coloro che hanno bisogno di essere salvati dalla fame fisica e spirituale».

I poveri di guerra ricevono cibo e beni di prima necessità davanti alla Cattedrale greco-cattolica di Kharkiv

I poveri di guerra ricevono cibo e beni di prima necessità davanti alla Cattedrale greco-cattolica di Kharkiv - Gambassi



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