giovedì 28 aprile 2022
Colpito un palazzo, ci sono feriti. Kiev pubblica le foto: «Ecco i torturatori di Bucha». Biden: armi finché necessario. La Germania approva nuovo invio
Missili su Kiev il 28 aprile 2022

Missili su Kiev il 28 aprile 2022 - Ansa

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Due forti esplosioni sono state udite a Kiev e una colonna di fumo si è alzata sulla città mentre si stava concludendo la conferenza stampa del presidente ucraino Zelensky e del segretario generale dell'Onu Guterres. Uno dei missili ha colpito un edificio residenziale al piano terra e ha "causato vittime", secondo le prime testimonianze. Si tratta di tre feriti. Guterres si è detto "sconvolto, non perché ci fossi io, ma perché Kiev è una città sacra sia per gli ucraini che per i russi". Il presidente Zelensky ha aggiunto che si è trattato di un raid russo mirato "a umiliare l'Onu".

Un segnale pessimo non solo per per Guterres, che questa mattina è giunto in Ucraina e ha visitato i sobborghi di Borodianka e Bucha, martoriati dai bombardamenti: "La guerra è un'assurdità nel XXI secolo", ha detto. Nella successiva conferenza stampa, Guterres ha ammesso che il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha fallito, non riuscendo a prevenire e a porre fine alla guerra in Ucraina. Il segretario ha anche confermato che l'Onu sta facendo il possibile per evacuare i civili dall'acciaieria Azovstal, dove ieri è stato colpito anche un ospedale da campo. Che qualcosa stia per accadere lo si spera anche da un movimento di alcune forze russe, intercettato dalla Difesa americana, che stanno lasciando Mariupol e muovendo verso nordovest.

Zelensky con Guterres

Zelensky con Guterres - Ansa

Biden: armi e aiuti finché necessario

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha parlato dalla Casa Bianca promettendo di mandare armi e aiuti a Kiev "finché continueranno gli assalti e le atrocità", specificando che di fronte agli accenni "irresponsabili" sull'atomica l'America è preparata "a qualsiasi cosa facciano" i russi e assicurando che Putin "non avrà mai successo nell'occupazione dell'Ucraina". Sul tema dell'energia, gli Usa non accettano "ricatti" agli alleati Ue. "Cedere all'aggressione avrebbe un prezzo più alto che aiutare l'Ucraina": pur non essendo "economico sostenere Kiev", gli Stati Uniti possono farcela, ha sottolineato il presidente che si appresta a chiedere un finanziamento di 33 miliardi di dollari al Congresso per sostenere l'Ucraina.

Mosca: minaccia alla sicurezza europea

Gli invii di armamenti all'Ucraina "minacciano la sicurezza" europea, ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov. "Questa tendenza a inondare l'Ucraina di armi, soprattutto di armi pesanti, è un atto che minaccia la sicurezza del continente e provoca instabilità", ha dichiarato ai giornalisti. Minacce che il premier inglese Boris Johnson rimanda al mittente, mentre il Parlamento Europeo, guidato da Roberta Metsola, chiede ancora nuove sanzioni economiche.

Il Parlamento tedesco approva nuove armi a Kiev

Il Bundestag tedesco ha approvato la fornitura di armi pesanti all'Ucraina. Lo riportano i media tedeschi, sottolineando che la mozione intitolata 'Difendere la pace e la libertà in Europa - Sostegno globale all'Ucraina' è stata ora adottata a larga maggioranza. Secondo il vicepresidente del Parlamento, Wolfgang Kubicki, 586 parlamentari hanno votato a favore, 100 hanno votato contro e 7 sette si sono astenuti.

Vira Pylypenko, 65 anni, piange suo figlio Sergii, 36, morto a Bucha

Vira Pylypenko, 65 anni, piange suo figlio Sergii, 36, morto a Bucha - REUTERS/Zohra Bensemra

Le operazioni sul terreno

"Stanotte c'è stata una quantità incredibile di bombe al fosforo, 50 attacchi aerei, razzi, artiglieria e tutto ciò che i barbari possono usare contro l'umanità. La vita a Mariupol adesso è un giorno pari a un anno". Così, in un video pubblicato sul canale Telegram, il vice comandante del battaglione Azov Sviatoslav Palamar. Colpito anche, sia dal cielo sia dal mare, un ospedale da campo nell'impianto siderurgico Azovstal, dove sono asserragliati gli ultimi difensori della città ucraina. Alcuni soldati sono rimasti uccisi. A Mariupol ora c'è il rischio di epidemie, a causa delle spaventose condizioni sanitarie, dell'assenza di acqua e dei cadaveri insepolti. L'allarme è stato lanciato dalle autorità locali. Dei circa 450 mila abitanti che vivevano nel porto sul Mar d'Azov prima della guerra, ne resistono solo circa 100 mila, secondo le stime.

Intanto per rimpinguare le sue forze sul campo, Mosca avrebbe rimpatriato 1.200 mercenari dalla Libia (200) e dalla Siria (1.000). Lo dice il Financial Time, che parla di uno dei primi segnali delle conseguenze che l'invasione dell'Ucraina ha sulle forze filo-russe all'estero.

Per rafforzare la presenza sul territorio, Mosca ha mandato a Izyum il capo di Stato maggiore delle forze armate russe, il generale Valery Gerasimov.

Le foto pubblicate dalle procuratrice generale ucraina Iryna Venediktova su Facebook, con i nomi dei soldati militari russi accusati delle atrocità commesse a Bucha, 28 aprile 2022. La procuratrice ha invitato i cittadini a inviare eventuali prove del loro coinvolgimento nei reati

Le foto pubblicate dalle procuratrice generale ucraina Iryna Venediktova su Facebook, con i nomi dei soldati militari russi accusati delle atrocità commesse a Bucha, 28 aprile 2022. La procuratrice ha invitato i cittadini a inviare eventuali prove del loro coinvolgimento nei reati - FACEBOOK/ IRYNA VENEDIKTOVA

Le torture di Bucha: identificati i soldati russi

Il procuratore generale dell'Ucraina Iryna Venediktova ha identificato una decina di militari russi accusati di essere coinvolti nelle violazioni dei diritti umani nella città di Bucha. Come ha spiegato sul suo profilo Facebook, la magistrata ritiene che questi soldati, anche graduati, appartenenti alla 64/ma brigata, siano "coinvolti nella tortura di civili pacifici" praticata durante i giorni in cui occupavano la città che si trova nei dintorni della capitale Kiev. Secondo Venediktova, "l'indagine ha stabilito che durante l'occupazione di Bucha hanno preso in ostaggio civili disarmati, non hanno fornito loro cibo e acqua, li hanno tenuti in ginocchio con le mani legate e gli occhi coperti da nastro adesivo, deridendoli e picchiandoli con i pugni e il calcio delle pistole"; in alcuni casi, "li hanno torturati senza alcuna ragione, minacciandoli di morte e simulando esecuzioni". Il loro ruolo negli omicidi effettivamente portati a termine è invece ancora al vaglio dell'inchiesta, ha concluso il procuratore generale.

Kherson conquistata dal primo maggio adotta il rublo

Dal primo maggio la città di Kherson nel sud dell'Ucraina, che i russi rivendicano di aver conquistato, adotterà l'uso del rublo. Lo ha annunciato Kirill Stremousov, vicepresidente dell'amministrazione militare-civile della regione, all'agenzia di stampa russa Ria Novosti. La città adotterà un periodo di transizione che durerà quattro mesi, durante i quali saranno in circolazione sia il rublo russo e sia la grivna ucraina. Al termine di questo periodo la città userà solo il rublo.

Non si terrà invece per ora il referendum per proclamare una repubblica autonoma filo russa a Kherson. Un funzionario locale nominato dai russi nella città, Kirill Stremousov, ha detto all'agenzia Ria Novosti che il referendum non ci sarà perché in ogni caso "è impossibile" che la regione di Kherson torni sotto "l'Ucraina nazista", riferisce la Cnn. Fonti di Meduza, sito dissidente russo, riferiscono invece che il referendum è rimandato a metà maggio, quando si dovrebbero tenere consultazioni anche nelle autoproclamate repubbliche di Luhansk e Donetsk sulla loro adesione alla Federazione russa. Sono anche state citate le date del 14 e il 15 maggio.

Cancellata la parata del 9 maggio nel Donetsk

L'autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk (Dpr) ha deciso di cancellare la parata del 9 maggio, nell'anniversario della vittoria contro i nazisti durante la Seconda guerra mondiale, per la minaccia di attacchi, rinviandola a quando i separatisti avranno preso il controllo dell'intero territorio. Lo ha detto il capo dell'autoproclamata Repubblica Denis Pushilin, secondo quanto riporta Interfax. "È stata presa una decisione difficile: terremo la parata dopo la vittoria finale e" quando "la Dpr avrà raggiunto i propri
confini costituzionali - ha detto -. La sicurezza viene prima".

La guerra è costata all'Ucraina 600 miliardi di dollari. "1.150 civili uccisi nella regione di Kiev"

La guerra in Ucraina è già costata 600 miliardi di dollari. È quanto ha affermato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky durante un incontro con le autorità locali e regionali per discutere della ricostruzione post bellica. "Le stime preliminari delle perdite dell'Ucraina in questa guerra raggiungono oggi i 600 miliardi di dollari. Più di 32 milioni di metri quadrati di superficie abitabile, più di 1.500 strutture educative e più di 350 strutture mediche sono state distrutte o danneggiate", ha spiegato Zelensky. Inoltre "centinaia di imprese sono state distrutte. Circa 2.500 chilometri di strade e quasi 300 ponti sono stati rovinati o danneggiati. E non sono solo statistiche" ha proseguito citando Mariupol, Volnovakha, Okhtyrka, Chernihiv, Borodianka e tutte le altre città, paesi e villaggi devastati dal conflitto.

Non solo: oltre ai 5,4 milioni di abitanti fuggiti all'estero, ci sono altri 2,5 milioni di persone sfollate all'interno dell'Ucraina.

Pesantissimi i costi in termini di vite umane perdute: nella sola regione di Kiev gli ucraini affermano di aver recuperato i corpi di 1.150 civili uccisi dall'inizio dell'invasione russa. La denuncia, riportata dalla Cnn, arriva dal capo della polizia della regione, Andriy Nebyton. "Abbiamo trovato ed esaminato i corpi di 1.150 civili che sono stati uccisi - ha detto in un video diffuso su YouTube - Erano civili, non militari, in nessun modo coinvolti con entità militari". Secondo Nebyton, la maggior parte delle vittime si registra nella regione di Bucha. "Il 50-70% delle persone - ha detto - sono morte con ferite da arma da fuoco, colpi di mitra".

L'ultimo bilancio diffuso dall'Ufficio dell'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani registra almeno 2.829 civili morti e 3.180 feriti dal 24 febbraio scorso in Ucraina.

L'arma spuntata del gas

L'Unione Europea sta preparando un sesto pacchetto, da varare in settimana, che includerà anche lo stop graduale alle importazioni di petrolio russo. Ma al centro della questione resta il nodo del gas. Dopo la sospensione degli invii verso Polonia e Bulgaria - perché il pagamento non è stato effettuato in rubli, come vogliono i russi- ora il presidente della Duma vuole estendere la misura a "tutti i Paesi ostili". Gazprom sostiene che quattro acquirenti europei hanno di fatto pagato in rubli, fra i quali l'Austria, ma Vienna risponde che si tratta di "fake news" e Berlino assicura, "noi paghiamo il gas dalla Russia in euro". Dura la reazione della presidente delle Commissione europea, Ursula von der Leyen: "Non accettiamo ricatti". La Bulgaria ha detto che potrà procurarsi il gas "tagliato" da Mosca presso altre fonti.

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