L'ex premier giapponese Yoshiro Mori - Ansa
Per ora l’unica “medaglia” che ha vinto è quella per le “osservazioni insensibili e offensive”. Il presidente del comitato organizzatore di Tokyo 2020, nonché ex premier, Yoshiro Mori non gode proprio di una bella fama se il quotidiano giapponese Asahi Shimbun lo ha bollato “come uno dei primi ministri del dopoguerra più impopolari della storia del Giappone”. E Mori è finito di nuovo nella bufera per aver affermato, durante una riunione di lavoro, che “le donne sono molto competitive. Quando una di loro alza la mano, probabilmente pensano di avere sempre qualcosa da dire. E poi parlano tutte”. Un buon motivo, secondo l’ex premier, per non coinvolgerle troppo nei meeting o nell’organizzazione dei Giochi olimpici. Un’altra tegola sulle Olimpiadi già “stremate” dal Covid.
Le parole di Mori hanno scatenato una tempesta mediatica in Giappone, dove le donne sono poco rappresentate in politica e nei consigli di amministrazione. Tanto che lo stesso Mori ha dovuto fare precipitosamente retromarcia: “La dichiarazione fatta al Comitato Olimpico del Giappone era un'espressione inappropriata, contraria allo spirito delle Olimpiadi e delle Paraolimpiadi. Sono profondamente pentito. Vorrei ritirare la dichiarazione. Vorrei scusarmi per eventuali sentimenti spiacevoli”, ha aggiunto l'ex premier. Niente dimissioni, però: “Non sto pensando di dimettermi. Lavoro duramente e ho dato una mano devotamente per sette anni. Non mi dimetterò".