Campo profughi al confine settentrionale del Sud Sudan: ospita la gente fuggita da Khartum - Ansa
A luci spente e nel silenzio più totale il Sudan ha inziato questa settimana il suo decimo mese di guerra. Con nessuna prospettiva concreta di pace tra le truppe ancora fedeli al presidente de facto ed ex golpista Abdel Fattah al-Burhan e il ribelle ex vice Mohamed Hamdan, meglio conosciuto come Dagalo. I colloqui in Arabia Saudita sono naufragati tra le sabbie di Gedda e i combattimenti continuano a uccidere nella capitale e a ridosso del confine con il Darfur.
Una crisi che sta creando instabilità in tutto il Corno d'Africa dove anche l'Etiopia sta sgomitando irritando soprattutto lo storico e scomodo vicino eritreo e le milizie somale che vedono mette in pericolo i traffici che passano dal Golfo di Aden, compresi gli armamenti iraniani diretti agli alleati Houthi. Ma dietro una approssimativa gestione geopolitica dei conflitti e sopra gli interessi degli attori esterni in campo, il conflitto nel cuore dell'Africa e sulle rive del Nilo ha creato una situazione umanitaria devastante. I numeri li ha messi in fila l'Oim, l'agenzia delle Nazioni Unite per le migrazioni. In Sudan sta avvenendo "il più grande movimento di popolazione al mondo", hanno denunciato le Nazioni Unite.
La grande fuga dal Sudan non si ferma - Ansa
Il direttore generale dell'Organizzazione, Amy Pope, dopo la sua recente visita nel Ciad orientale, dove ha visto l'impatto del conflitto sugli sfollati, ha invitato la comunità internazionale a "non voltare le spalle" di fronte a questa realtà e ad intensificare gli sforzi di finanziamento per non abbandonare i milioni di civili che stanno sopportando il peso del conflitto in Sudan.
Le stime dell'Oim parlando di più di 7,7 milioni di persone costrette a fuggire dalle loro case in Sudan dall'inizio dei combattimenti il 15 aprile 2023. Secondo l'ultimo rapporto Displacement Tracking Matrix (Dtm) dell'Oim, sei milioni di loro sono sfollati interni in Sudan. Nel frattempo, altri 1,7 milioni sono fuggiti attraverso i confini verso il Sud Sudan, il Ciad, l'Etiopia, l'Egitto, la Repubblica Centrafricana e la Libia. Più di 600.000 persone in fuga dalle violenze si trovano nell'est del Ciad.
Sfollati sudanesi a Renk in Sud Sudan - Ansa
"Un cessate il fuoco in Sudan è urgentemente necessario per consentire alle persone di ricostruire le loro vite con dignità. Non dobbiamo voltare le spalle alla sofferenza di milioni di persone colpite da questo conflitto devastante", ha aggiunto Pope.
L'Oim e i suoi partner hanno anche fornito e continuano a fornire interventi essenziali per la salute, la protezione, l'acqua, i servizi igienico-sanitari, l'igiene e l'accoglienza alle persone rese vulnerabili dal conflitto, ma per continuare questi sforzi nel 2024 servono 307 milioni di dollari per raggiungere 1,2 milioni di persone colpite da questo conflitto, tra cui sfollati interni, rifugiati, rimpatriati e cittadini di Paesi terzi.