Una protesta dei minatori a Johannesburg - Ansa
L'orrore più recente in Sudafrica ha il volto di nove corpi di minatori illegali del Lesotho morti a seguito di lapidazione e trovati in un sobborgo di Johannesburg. Un decimo minatore è stato gravemente ferito. Si sospetta sia stato un gruppo di minatori rivali ad aver compiuto l'«attacco barbaro», come lo ha definito il commissario della provincia del Gauteng, Elias Mawela.
«Vi assicuriamo di non lasciare nulla di intentato nel far sì che il popolo di Matholeville e Roodepoort si senta al sicuro», ha dichiarato Mawela.
In base alle prime ricostruzioni, le violenze sono il risultato di un conflitto tra di minatori illegali, migliaia di persone nel Paese. Spesso i differenti gruppi si scontrano per questioni economiche a cui si sommano ragioni etniche.
In Sudafrica, la nazione arcobaleno protagonista della lotta nonviolenta all'Apartheid, è diffuso un forte sentimento xenofobo verso gli immigrati dai Paesi più poveri. A minacciare i minatori non sono solo le violenze. Gli operai sono spesso vittime di malattie polmonari mortali contratte sottoterra: una per tutte la micidiale silicosi, causata dall'inalazione di polvere da rocce contenenti oro.