La scadenza ufficiale della
tregua in vigore in Siria da lunedì scorso era prevista per mezzanotte, ma alle 17 - ora italiana - l'esercito siriano ha annunciato la fine della tregua nel Paese decisa dall'accordo tra Usa e Russia, senza che vi siano stati colloqui su una possibile estensione. Damasco ha accusato i ribelli di aver sabotato l'accordo tra le parti che ha fatto scattare il cessate il fuoco.Subito dopo la proclamazione della fine della tregua, intensi raid aerei governativi siriani si sono abbattuti su Aleppo est, la parte controllata dagli insorti dove rimangono circa 300mila civili. Gli attacchi hanno preso di mira i quartieri di Sukkari e Amiriyah.
Ancora ostilitàDa oltre 24 ore si registra una ripresa delle ostilità. Il cessate il fuoco siglato tra
Usa e
Russia il 9 settembre ha portato a una netta diminuzione del numero di morti, ma da sabato almeno
170 persone sono rimaste uccise, secondo quanto reso noto dall'
Osservatorio siriano per i diritti umani vicino alle milizie antigovernative.
Un dirigente delle opposizioni,
George Sabra dell'Alto comitato per i negoziati, parlando con l'agenzia Ap ha definito oggi la
tregua "clinicamente morta".
L'opposizione ha accusato le forze governative di avere violato la tregua 254 volte dal suo inizio. I media governativi di
Damasco affermano che i ribelli l'hanno violata 32 volte solo ieri.
ERRORE USA: STRAGE DI SOLDATI. La maggior parte delle vittime, almeno
90, erano soldati di Damasco, morti in un raid della coalizione a guida Usa che "per errore" ha colpito posizioni dell'esercito siriano a Deir al Zor. Questo incidente ha posto in serio rischio l'accordo firmato da Washington e Mosca che finora non hanno annunciato il rinnovo della tregua.
BOMBE SU ALEPPO. Da parte governativa, sono stati registrati bombardamenti contro i civili mentre aerei da guerra hanno di nuovo attaccato Aleppo. I velivoli, di origine sconosciuta, hanno lanciato
missili sui quartieri controllati dai ribelli e in quello di Al Sajurm dove una donna è morta e altri sono rimasti feriti.
Altri dieci civili sono morti, tra cui due bambini, e decine sono rimasti feriti in un attacco da parte di elicotteri militari nella provincia meridionale di Deraa.
L'APPELLO Salviamo Aleppo, Sarajevo del Duemila di Andrea RiccardiBombardamenti e distruzione ad Aleppo (Lapresse)
AIUTI FERMI AL CONFINE. La spedizione di aiuti umanitari delle Nazioni Unite rimane in fase di stallo sul confine turco-siriano in attesa di poter accedere ai quartieri assediati di Aleppo, come ha spiegato il portavoce Onu dell'ufficio per il coordinamento degli Affari umanitari in Siria,
David Swanson. La distribuzione degli aiuti nelle zone orientali era uno dei punti dell'accordo Usa-Russia per il cessate il fuoco.
LA DENUNCIA Siria, 75mila profughi nel deserto senza aiutiPOLEMICA USA-RUSSIA. "La Casa Bianca difende
il Daesh", ha accusato la Russia, dopo aver ottenuto la convocazione di una
riunione d'emergenza del
Consiglio di sicurezza dell'Onu.
A nulla è servito il "rammarico" dell'amministrazione Obama
per le perdite "non intenzionali" inflitte all'esercito siriano. La Russia ha accusato Washington di avere assunto nella
riunione al Palazzo di Vetro "una posizione non costruttiva e
confusa", dimostrandosi "incapace di fornire una spiegazione
adeguata" e di aver tentato "come loro abitudine, di cambiare le
carte in tavola". Ma per l'ambasciatrice Usa all'Onu,
Samantha
Power, la convocazione del Consiglio di sicurezza è stata "una
manovra diversiva, una richiesta cinica e ipocrita", mentre
Mosca dovrebbe "concentrarsi sull'attuazione del cessate il
fuoco e non su questi giochetti".
IL DAESH NE APPROFITTA. Tra le rovine della tregua, ne approfitta come sempre il Daesh
che, attraverso la propria agenzia di stampa
Amaq, ha
rivendicato l'abbattimento di un caccia siriano a
Dayr az Zor e la distruzione con un missile di un carro armato
turco a Jakkah, nella regione di Aleppo.
300MILA VITTIME. In cinque anni, la guerra ha fatto oltre
300mila morti e ha
costretto a fuggire da casa metà della popolazione siriana e sarà al centro delle discussioni all'
Assemblea generale delle Nazioni unite, l'annuale appuntamento internazionale che si aprirà a New York, focalizzato quest'anno sul problema delle migrazioni.