La Sierra Leone abolisce la pena di morte - Archivio Ansa
Con un voto all'unanimità il Parlamento della Sierra Leone ha abolito la pena di morte. "Oggi ho mantenuto l'impegno di abolire la pena di morte in modo permanente, ringrazio i cittadini, i membri del Parlamento, i gruppi per i diritti umani che ci hanno appoggiato con forza per fare la storia", ha dichiarato su Twitter il presidente, Julius Maada Bio.
Nell'ex colonia britannica - sconvolta dal 1991 al 2002 da una guerra civile che ha provocato 120mila vittime - vigeva una moratoria della pena di morte dal 1998, anno in cui vi fu l'esecuzione di 24 militari accusati di aver partecipato ad un tentativo di golpe. Ma vi sono ancora 94 condannati a morte. Le loro sentenze ora saranno trasformate in ergastolo.
La Sierra Leone è il 23esimo Paese africano che abolisce la pena di morte: lo scorso aprile il Malawi ha dichiarato la pena di morte
incostituzionale. Mentre il Ciad l'ha abolita nel 2020. Secondo un rapporto di Amnesty International lo scorso anno si è registrato
nell'Africa subsahariana un calo del 36% del numero delle esecuzioni rispetto al 2019, da 25 a 16. Le esecuzioni sono avvenute in Somalia, Sud Sudan e Botswana.
La Comunità di Sant'Egidio esprime soddisfazione per la proposta di legge riguardante l'abolizione della pena di morte, presentata dal governo della Sierra Leone il 14 maggio 2021 e approvata dal suo parlamento all'unanimità venerdì 23 luglio. "In attesa della firma del Presidente e ricordando la partecipazione del governo sierraleonese ai Congressi dei Ministri della Giustizia, promossi periodicamente a Roma dalla Comunità, auspichiamo il rafforzamento di una nuova coscienza del diritto alla vita e del suo valore, perché l'Africa diventi, dopo l'Europa, il secondo continente senza pena di morte", si legge in una nota della Comunità.