Il dolore della Conferenza episcopale per l'omicidio di padre Montejo
Ocaña, municipio della regione colombiana del Norte de Santander, è sotto choc per il brutale omicidio di padre Ramón Arturo Montejo Peinado in un parcheggio. Il delitto è stato immortalato da una telecamera di sicurezza. Nelle immagini si vedono due uomini trascinare il sacerdote 45enne fuori dalla vettura, nonostante la resistenza di quest'ultimo. Poi lo colpiscono ripetutamente con un pugnale, lo investono con la sua stessa auto e fuggono a bordo del veicolo. Non sono, però, andati lontano.. Qualche ora dopo, i due malviventi sono stati arrestati. La Conferenza episcopale colombiana ha condannato con forza il brutale crimine. Il vescovo di Nueva Pamplona e amministratore apostolico di Ocaña, Jorge Alberto Ossa Soto, ha denunciato la violenza irrazionale che "attenta non solo alla vita di un essere umano ma ai principi fondamentali della convivenza umana". E ha chiesto alla autorità di fare piena luce sul crimine.
Il parroco di San José di Buenavista era molto conosciuto all'interno della comunità per il suo intenso lavoro sociale nella della commissione diocesana di riconciliazione e pace e nel meccanismo di monitoraggio sulla violenza. In particolare, era intervenuto per contribuire alla liberazione di vari sequestrati negli ultimi anni. Il Norte de Santander è una regione particolarmente colpita dall'avanzata dei gruppi paramilitari eredi dei vecchi miliziani di ultradestra armati dai latifondisti in funzione anti-guerriglia negli anni Ottanta. Dalla firma dell'accordo di pace tra il governo e le Fuerzas armadas revolucionarias de Colombia (Farc), nel 2017, hanno cercato di colmare il vuoto lasciato dalla guerriglia. Il risultato è un bagno di sangue.
Un fenomeno quest'ultimo che riguarda buona parte della Colombia rurale. Per richiamare l'attenzione del presidente Gustavo Petro e dell'opinione pubblica internazionale, una trentina di indigeni e contadini nel nord-est, riuniti nel Congreso de los pueblos, "occupano" da due giorni, in modo nonviolento, la nunziatura di Bogotà. Secondo quanto raccontato dall'attivista Cristiano Morsolin, i dimostranti trascorrono le ore, in attesa della risposta del governo alla richiesta di un negoziato per contrastare i paramilitari, seduti in terra in cerchio, ascoltando la musica del gruppo Calle 13 che mettono in note i messaggi rivolti da papa Francesco ai movimenti popolari.