Il primo ministro australiano Scott Morrison annuncia la riapertura di un centro di detenzione per migranti sull'isola di Natale
Il premier australiano Scott Morrison ha annunciato la riapertura del controverso centro di detenzione per migranti sull'isola di Natale, territorio remoto a circa 2.300 chilometri da Perth. Le autorità locali hanno tuttavia contestato la sua decisione dicendo che le strutture sanitarie del centro sono limitate e inadeguate e che devono regolarmente evacuare pazienti perché l’ospedale non è in grado di garantire cure complesse.
Morrison ha giustificato la sua scelta dicendo che nuove leggi appena approvate dal parlamento aumenterebbero il numero di migranti illegali. Martedi e mercoledi, infatti, i legislatori hanno deciso di ignorare gli avvertimenti del governo e di adottare nuove leggi che aprono le porte ad alcuni dei mille rifugiati detenuti nei centri di Manus e Nauru, in condizioni condannate dalle Nazioni unite e dalle organizzazioni per i diritti umani. Sarà sufficiente la richiesta di due o più medici a consentire ai migranti di lasciare i due centri di detenzione dove una decina di persone sono già morte e altre hanno tentato il suicidio tra le quali anche dei bambini.
Scontro sui migranti in vista delle elezioni di maggio
E’ la prima volta in decenni che un governo australiano perde il voto su una propria legislazione alla Camera dei rappresentanti, un conflitto che preoccupa il premier atteso alla prova delle elezioni generali il prossimo maggio. Le dure politiche anti immigrazione del partito conservatore al governo sono state criticate dall’opposizione laburista. Lo scontro, in vista delle prossime elezioni, durerà per settimane.
I laburisti, favoriti nei sondaggi, hanno accusato Morrison di giocare sulla paura dei migranti per accumulare voti. “Garantire accesso a cure mediche adeguate per rifugiati e richiedenti asilo è un atto umanitario”, ha dichiarato Louise Aubin, rappresentante dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati di Canberra. Il centro sull’isola di Natale ha ospitato in passato migliaia di persone ed è stato teatro di proteste violente di detenuti costretti a vivere in condizioni durissime. Gli ultimi 35 hanno lasciato l’isola lo scorso ottobre quando il campo di detenzione è stato chiuso.