Papa Francesco abbraccia il popolo ucraino sotto le bombe. Lo fa con un breve videomessaggio che è stato indirizzato al vescovo Jan Sobilo. È l’ausiliare della diocesi di rito romano di Kharkiv-Zaporizhzhia ma tutti lo chiamano il “vescovo di Zaporizhzhia” perché vive nel capoluogo della regione dove si trova la centrale nucleare. «Sono vicino a voi in questo momento triste dell’Ucraina. Andate avanti. La speranza non delude», dice il Pontefice nel filmato realizzato da un gruppo che è stato ricevuto in udienza in Vaticano e che ha portato al Papa il saluto di Sobilo. Nel suo affettuoso messaggio, Francesco lo chiama «caro vescovo Jan». E al termine gli dice: «Il Signore ti benedica e prega per me». Le parole “personali” di papa Bergoglio indirizzate alla comunità cristiana di Zaporizhzhia si aggiungono ai continui appelli alla pace per la «martoriata Ucraina» in cui il Pontefice ribadisce ogni volta la sua profonda vicinanza al Paese.
A Zaporizhzhia il vescovo latino Jan Sobilo mentre accoglie la gente in difficoltà - Gambassi
Originario della Polonia, 61 anni, Jan Sobilo svolge da oltre trent’anni il suo ministero in Ucraina. Ed è vescovo dal 2010. Zaporizhzhia è stata più volte sostenuta dalla “carità del Papa” dall’inizio dell’invasione russa, il 24 febbraio 2022. Nella Cattedrale sono arrivati numerosi carichi di aiuti attraverso l’elemosiniere pontificio, il cardinale Konrad Krajewski. Ad “Avvenire” Sobilo aveva raccontato: «Anche grazie al Papa siamo sopravvissuti allo scorso inverno di guerra. Ad esempio, grazie ai generatori e alle stufe che ci ha spedito o agli abiti termici e al cibo».
La regione di Zaporizhzhia, per circa l’80% occupata dall’esercito russo, è una delle zone più calde e bombardate dell’Ucraina. Da qui passa il fronte che dista dalla città meno di cinquanta chilometri. In queste settimane si superano anche i cento attacchi al giorno in tutto il territorio dell’oblast. Si combatte in più punti, alcuni dei quali dove si concentra la controffensiva ucraina.