Parigi finalmente sorride. Ed è un sorriso composto da migliaia di sorrisi, di parigini di tutte le età e dalla pelle di tutti i colori che abbracciano il loro arcivescovo e tutta la comunità ecclesiastica cittadina. “Grazie monsignore, grazie per tutto quello che fate. Siamo una famiglia” grida la folla che accoglie l’arcivescovo di Parigi Michel Aupetit al termine della Messa crismale tenutasi oggi a Saint-Sulpice, la chiesa più grande della capitale, che da ospiterà le celebrazioni pasquali, e non solo, al posto della distrutta Notre-Dame. “Questi applausi, questo affetto sono eccezionali. Queste persone sono le pietre viventi su cui si rifonderà Notre-Dame” spiega ai giornalisti un emozionato Aupetit.
È anche appena uscita dal portale della chiesa Brigitte Macron, moglie del presidente della Repubblica presente alla funzione insieme al ministro dell’Interno Christophe Castagner, assalita dalle telecamere:”Notre-Dame rinascerà più bella di prima. È un simbolo che ci unisce tutti” dice. Ma la gente in piazza la snobba e vuole abbracciare il suo pastore applaudendo anche gli altri 400 sacerdoti della diocesi di Parigi che hanno appena riconfermato i loro voti insieme alla variegata comunità monastica parigina: carmelitane, francescani, fraternità monastiche di Gerusalemme e tanti altri. Un applauso liberatorio che scioglie la tensione di due ore di preghiera nella chiesa gremita da 3000 persone.
“La cattedrale è in parte caduta, ma rivivrà. Siamo nella Settimana Santa, quella della Resurrezione di Cristo. Noi crediamo alla Resurrezione di Cristo ma anche alla resurrezione della cattedrale di cui sono sicuro” aveva detto a inizio celebrazione Aupetit, poco prima che alle 18.50, risuonassero i rintocchi delle campane di tutte le 85 chiese di Parigi e di tutte le chiese di Francia e anche d’Inghilterra. “Non siamo nella nostra cara cattedrale, noi vescovi, preti, diaconi siamo stati ordinati in quella cattedrale che ha subito l’aggressione del fuoco.
Ma l’unzione che abbiamo ricevuto là e i sacramenti donano sempre la pace in noi – ha ribadito nell‘omelia l’arcivescovo -. Ci sono dei cristiani che si sono ricordati di esser cristiani e sono tornati alla nostra Chiesa. I rappresentati di tutte le religioni e tutti i Paesi hanno espresso partecipazione e sofferenza con uno slancio eccezionale di solidarietà: la cattedrale è in parte caduta, ma rivivrà”. Ringrazia i tanti presenti citando Giovanni Paolo II e papa Francesco: “Voi siete la Chiesa su cui si fonda la rinascita di Notre-Dame”, mentre alla ricostruzione della Chiesa di Cristo invita i sacerdoti. Occorre, dice, a tornare al messaggio francescano “fondato sulla povertà evangelica che forse la Chiesa di questi tempi aveva dimenticato”. Infine affida Parigi alla Vergine:”Notre Dame, pregate per noi”.