Comincia la nuova vita di Meriam, la madre cristiana condannata a morte in Sudan per apostasia ed espatriata con l'intervento del governo italiano. La giovane, che la settimana scorsa è stata ricevuta dal Papa, è in partenza per gli Stati Uniti dall'aeroporto di Roma Fiumicino. Con lei il marito e i due figli. Lo rende noto la presidente dell'ong Italians for Darfur, Antonella Napoli.Meriam Yahya Ibrahim, 27 anni,
originaria di un paese dell'hinterland di Khartum, parte per
New York su un volo di linea con il marito Daniel Wani (disabile
in sedia a rotelle) e i figli Martin, di un anno e mezzo, e
Maya, nata in un carcere sudanese alla fine di maggio. La
famiglia raggiungerà il New Hampshire, dove vive un fratello di
Daniel, Gabriel.Meriam e i suoi erano arrivati a Roma il 24 luglio, su un
volo dell'Aeronautica militare, accompagnati dal viceministro
agli Esteri Lapo Pistelli, che aveva condotto la trattativa con
il governo sudanese per il loro espatrio.
"In questi giorni sono stati ospiti di una struttura del
Ministero dell'Interno a Roma, sotto protezione - spiega
Antonella Napoli -. Li ho incontrati e mi hanno raccontato di
essere stati trattati benissimo, seguiti e coccolati. Hanno
fatto un giro in auto per tutti i luoghi turistici di Roma,
hanno visitato il Colosseo, hanno fatto shopping. Domenica sono
andati a messa alla Basilica di San Paolo".