Una tenda bruciata nel campo di sfollati allestito attorno all'ospedale al-Aqsa, a Deir al-Balah, nel settore centrale della Striscia di Gaza - Ansa
Nella domenica più difficile in Israele in oltre un anno di guerra, un drone di Hezbollah ha ucciso quattro soldati a sud di Haifa. L'attacco è avvenuto ieri sera attorno alle 19 locali (le 18 in Italia), quando il velivolo senza pilota ha colpito una base militare nell'area di Binyamina. Secondo una ricostruzione della televisione pubblica Kan, il drone sarebbe entrato dal tetto della mensa nella base Golani dove i soldati erano riuniti per la cena. Le sirene non hanno suonato. Oltre alle quattro vittime, ci sono 60 feriti di cui sette in gravi condizioni. I miliziani libanesi filoiraniani hanno rivendicato l'attacco. L'esercito sta indagando sul motivo per cui cui non è scattata la contraerea. L'ipotesi è che il drone stesse volando a bassa quota. Dopo l'impatto, un secondo velivolo senza pilota è stato abbattuto sul mare vicino alla base navale di Haifa.
Per Hezbollah la città portuale di Haifa è «ormai una nuova Kiryat Shmona», in riferimento alla cittadina israeliana in Alta Galilea da più di un anno presa regolarmente di mira. Le fonti affermano che gli attacchi su Haifa, a una sessantina di chilometri dal confine, sono «in risposta a quelli israeliani su Beirut».
Proseguono i raid sul Libano. Il ministero della Salute libanese afferma che ieri 51 persone sono state uccise e 174 ferite. Delle vittime, 22 si trovavano nella regione del Monte Libano, nel nord del Paese, 10 nella regione meridionale di Nabatieh e 5 nel villaggio di Maifadoun, a ovest del castello di Beaufort.
A sostegno della difesa israeliana, che teme un possibile attacco iraniano, da Washington arriva l'annuncio del Pentagono: gli americani schiereranno in Israele un sistema antimissile ad alta quota e un equipaggio militare.
Nel sud del Libano colpita ancora la missione Onu
Mentre infuriano i combattimenti tra Israele e Hezbollah nel sud del Libano, le forze di peacekeeping delle Nazioni Unite sono state messe di nuovo nel mirino. Le truppe israeliane, denuncia l'Unifil, sono entrate «con la forza», con due carri armati, all'interno di una posizione della missione Onu. L'esercito sostiene che il carro armato abbia fatto retromarcia contro la postazione Onu mentre era sotto.
Poche ore prima, il premier israeliano Benjamin Netanyahu aveva chiesto al segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, il ritiro delle forze Onu «dalle roccaforti di Hezbollah e dalle zone dei combattimenti» nel sud del Libano.
Gaza, raid su ospedale e su campi di sfollati
Spostandosi sull'altro fronte del conflitto, quello meridionale con Gaza, è salito a 15 morti e 50 feriti secondo fonti sanitarie nella Striscia il bilancio dei raid di domenica su una scuola gremita di sfollati nel campo di Nuseirat, nella Striscia centrale. Ci sarebbero intere famiglie tra le vittime.
Nella zona centro-meridionale, gremita di sfollati in quanto area di sicurezza "umanitaria", almeno quattro persone sono morte e una quarantina sono rimaste ferite dopo che il raid sull'ospedale dei martiri di al-Aqsa a Deir al-Balah ha appiccato un incendio che si è propagato su alcune tende. Ci sarebbero morti per gravi ustioni.
All'ospedale al-Aqsa era da poco arrivato un gran numero di feriti in seguito a un precedente attacco a una scuola-rifugio nelle vicinanze, dove stamani sono state uccise almeno 20 persone. Le immagini dell'agenzia Ap mostrano bambini tra i feriti.
Nel nord, a Jabalya sotto tiro da settimane, diverse persone sarebbero state uccise in un attacco dell'artiglieria israeliana contro un centro di distribuzione alimentare dell'Unrwa (l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi). Secondo al-Jazeera, si conterebbero almeno 10 morti e 30 feriti. Un portavoce della Mezzaluna Rossa palestinese ha detto che le squadre di soccorso non sono in grado di raggiungere il sito.
L'esercito (Idf) ha pubblicato un audio in cui un civile di Gaza racconta che Hamas picchia le persone con bastoni per impedirgli di evacuare dall'area umanitaria di Jabaliya. L'Idf ha indicato alla popolazione di spostarsi verso l'area umanitaria ampliata di al-Mawasi, sulla costa desertica centro-meridionale.
Unica nota positiva: riparte oggi la vaccinazione anti-poliomielite per i bambini di Gaza. A quattro-cinque settimane dalla prima dose, verrà somministrata la seconda e ultima.
Al Consiglio Esteri dell'Ue si parla di Unifil e di aiuti umanitari
Della situazione in Medio Oriente, e in particolare degli attacchi all'Unifil, si parlerà oggi al Consiglio dei ministri degli Esteri dell'Ue a Lussemburgo. Un altro tema è quello dell'urgenza del soccorso umanitario. «Gli aiuti in ingresso a Gaza sono al punto più basso dall'inizio della guerra. La fame è usata come arma. La gente è esausta e non si può spostare da nord a sud ancora» ha detto l'alto rappresentante Ue, Josep Borrell, arrivando al Consiglio.