Jesse Takayama a Machu Picchu - Instagram J. Takayama e Sky News
Il sito archeologico di Machu Picchu ha riaperto per un solo turista, un giovane giapponese che ha potuto realizzare così il suo sogno sette mesi dopo essere arrivato in Perù per vedere il sito archeologico Inca. L'intenzione era quella di fermarsi tre giorni appena, il tempo necessario a raggiungere e visitare le rovine della valle dell'Urubamba, situate ad oltre 2.400 metri di altitudine. Poi è scattata l'emergenza Covid-19, il sito ha chiuso, e il giovane ha deciso di fermarsi un po' di più nel Paese nella speranza che la crisi rientrasse. In un secondo momento sono stati sospesi i voli internazionali e quindi quella che era stata una scelta si è trasformata in una necessità. Bloccato nella località di Aguas Calientes, Jesse Takayama, istruttrore 26enne di boxe di Nara, è stato finalmente autorizzato ad entrare il 10 ottobre, esattamente 7 mesi dopo aver acquistato il biglietto, ha dichiarato il ministro della Cultura, Alejandro Neyra.
Il sito archeologico di Machu Picchu - Ansa
«Era venuto in Perù con il sogno di potere entrare», ha dichiarato il ministro, spiegando che il giovane giapponese ha visitato il sito con il responsabile del parco ed ha così potuto realizzare il suo sogno prima di tornare in Giappone. «Questo è veramente incredibile, grazie», ha raccontato invece il giovane – che ha postato su Instagram le sue foto – in un video girato in cima alla montagna del Machu Picchu. «La prima persona sulla Terra che è andata a Machu Picchu dopo il lockdown sono io», ha postato ancora Jesse Katayama. «È davvero fantastico! Grazie», ha aggiunto in un video pubblicato sulle pagine Facebook dell'autorità locale per il turismo a Cusco, dove si trova il famoso sito.
Katayama aveva sullo sfondo la maestosa cima della montagna punteggiata da antiche rovine che una volta attirava migliaia di turisti al giorno ma che è rimasta inaccessibile al pubblico da marzo. Il ministro ha quindi annunciato che già a novembre il sito riaprirà le sue porte ai turisti locali e stranieri, limitando l'ingresso ai visitatori, nella misura del 30% delle sue capacità. Il 15 ottobre riapriranno inoltre almeno 20 musei o centri archeologici del paese, per il 50% della loro capacità di accoglienza.