L'addio di Gavin Williamson al governo di Theresa May (Ansa)
Gavin Williamson, ormai ex ministro della Difesa britannico licenziato da Theresa May il Primo maggio con l'accusa di aver diffuso notizie sul coinvolgimento di Huawei nella rete britannica 5G, rigetta ogni accusa ed afferma di essere vittima di una "vendetta" politica e di un "tribunale farsa". In un'intervista al "Times", Williamson infatti afferma di avere un pessimo rapporto con Marl Sedwill, il consigliere per la Sicurezza Nazionale che ha condotto l'inchiesta che ha stabilito le sue responsabilità, ed ha affermato di essere convinto che sarebbe stato "completamente scagionato" se fosse stata la polizia a condurre l'inchiesta.
Nell'annunciare il licenziamento del ministro, May ha detto che gli sono state presentate delle prove "schiaccianti" della sua responsabilità e che al Williamson è stata data la possibilità di dimettersi, cosa che si è rifiutato di fare". L'ormai ex ministro avrebbe ammesso di aver parlato al telefono con un giornalista del "Telegraph" il giorno in cui è avvenuta la fuga di notizie, ma nega di aver riferito durante quella conversazione, durata 11 minuti, quanto deciso nella riunione del Consiglio di Sicurezza Nazionale. L'ex ministro continua a sostenere che la fuga di notizie sie arrivata dall'esterno del suo team. "Credo che il primo ministro abbia fatto un grave errore", ha detto alla stampa Gb una fonte vicina a Williamson
che è sempre stato un fedelissimo della May.
La premier britannica ha subito nominato Penny Mordaunt alla guida del ministero della Difesa: la prima donna a ricoprire questo ruolo nel Regno Unito. La 46enne Mordaunt, fino ad ora alla guida del dicastero per la Cooperazione internazionale, è considerata un falco ed è tra i più entusiasti sostenitori della Brexit in seno all'attuale esecutivo Tory.