Case crollate per il terremoto che ha colpito l'Albania (Ansa)
“Per favore, fuggite da Porto Romano: il depuratore e il deposito del gas sono stati danneggiati e potrebbero esplodere se ci sarà un altro terremoto”. È bastato quest’appello su Facebook, poco dopo il forte sisma che ha colpito l'Albania, per far scattare l’arresto di Xhuljana Aliaj, 25 anni, di Durazzo.
Il dipartimento Antiterrorismo albanese ha chiarito in questo modo che le notizie diffuse dai profughi in fuga dall’area di Porto Romano e raccolte anche da Avvenire riflettono paure infondate. Non c’è un comunicato ufficiale del governo albanese che attesti la sicurezza degli impianti, ma l’accusa alla giovane cattolica di aver diffuso “notizie false che suscitano il panico” fa supporre che la situazione nell’area di Porto Romano per il governo albanese sia sotto controllo.
Resta il fatto che, nel caos post-sisma, la popolazione non ha informazioni e questi allarmi sono frequentissimi: “Non dobbiamo abbandonarci alla paura - ci dichiara monsignor Gjergj Meta, segretario della conferenza episcopale albanese - e aiutare il governo nelle operazioni di soccorso. Conosco personalmente Xhuljana, è attivissima nella comunità cattolica e nell’economia civile, e sicuramente era animata dalla volontà di salvare le persone quando ha lanciato quell’allarme. Salvare l’Albania è ciò che vogliamo tutti, innanzi tutto il governo, ed è quello l’obiettivo che dobbiamo perseguire, senza dividere le forze e lanciare allarmi immotivati”.
Sull’arresto della giovane monsignor Gjergj Meta ha fatto un tweet poco fa definendolo “un atto affrettato è sproporzionato” per un paese democratico e chiedendo l’immediato rilascio della ragazza.
**** AGGIORNAMENTO DEL 2 DICEMBRE 2019
Xhuljana Aliaj è stata rilasciata il 2 dicembre con obbligo di firma in attesa della conclusione delle indagini.