mercoledì 7 febbraio 2024
Il premier ha accettato la provocazione del conduttore che in diretta gli proponeva l'azzardo: completare le espulsioni in Ruanda entra le elezioni. Il ricavato andrà "comunque" in beneficienza
Il premier britannico Rishi Sunak

Il premier britannico Rishi Sunak - Ansa

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La peggior scommessa da fare è quella sulla pelle degli altri. Per giunta in diretta tv, con addosso gli abiti da primo ministro di un Paese principe della democrazia e salvandosi in corner (per restare nella terminologia coniata dalle sue parti per il football) affermando che la vincita sarà devoluta a una associazione che si occupa di richiedenti asilo.

La storia è semplicemente questa: il premier britannico Rishi Sunak ha scommesso mille sterline, nella trasmissione televisiva TalkTv, con il presentatore Piers Morgan sull'effettivo inizio delle deportazioni dei richiedenti asilo in Ruanda prima delle elezioni, che sono fissate entro fine anno.

Morgan ha proposto al premier di accettare la scommessa e si è impegnato a devolvere le mille sterline a una organizzazione in sostegno dei rifugiati, in caso, come molti sostengono, nessun volo riuscirà a partire prima del voto. I giudici britannici hanno già bloccato due volte il provvedimento e anche a Westminster la strada appare sempre più in salita. E anche le pacche sulle spalle che il conservatore ha ricevuto dagli alleati dell'Unione Europea, favorevoli alla politica delle espulsioni e dell'irrigidimento degli accoglimenti, poco sembra siano servite a cambiare la situazione di stallo in cui si trova sulla questione immigrati.

L'inquilino di Downing Street e il conduttore hanno suggellato la scommessa con una stretta di mano. Una provocazione da parte del presentatore senza dubbio, come forse una leggerezza quella commessa da un premier, seppure in caduta libera nei consensi e che sta consegnando il Regno Unito all'opposizione laburista. E che nel partito si sta difendendo dalle stoccate, che somigliano sempre più a colpi di scimitarra da parte di una sempre più potente fronda interna ai conservatori. Poteva evitarlo? Senza dubbio, anche se la percezione dei britannici nel gioco d'azzardo è molto diversa da quella di altri Paesi. Anche la contaminazione però lo è altrettanto, anche perché una buona parte delle società online di scommesse sono nate lì, anche se server e sedi fiscali li hanno in "paradisi" più convenienti.​

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