martedì 25 giugno 2024
I due generali sono accusati di avere ordinato crimini di guerra contro civili e infrastrutture civili, lasciando al buio e senza riscaldamento l'Ucraina in pieno inverno. Kiev più vicina a Bruxelles
A sinistra il generale Gerasimov, a destra Shoigu, ex ministro della Difesa

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Nel giorno in cui la Corte penale internazionale ha convalidato altri due mandati di cattura per crimini di guerra contro due pesi massimi del sistema militare russo, l’Ucraina si avvicina sempre di più all’Europa, con l’avvio del negoziato per l’adesione all’Ue.

Ma la notizia del giorno sono gli ordini di arresto che fanno salire a 6 i ricercati dall’Aja. La Corte penale internazionale ha iscritto sull’elenco degli indagati il generale Sergeij Shoigu, ex ministro della Difesa russo, e il generale Valery Gerasimov, accusati per crimini di guerra contro i civili. Devono rispondere di reati in concorso con altri, tra cui Vladimir Putin, a sua volta accusato per la deportazione di bambini ucraini in Russia.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che parteciperà al vertice dei capi di Stato e di governo dell’Ue domani e venerdì a Bruxelles, ha ribadito che «ogni criminale coinvolto nella pianificazione e nell’esecuzione» degli attacchi in Ucraina «deve sapere che sarà fatta giustizia. Speriamo di vederli dietro le sbarre». Il leader ucraino è atteso per la firma dell’accordo bilaterale per la sicurezza. Ma soprattutto per suggellare quella che in Ucraina viene già definita una giornata “storica”. «Passiamo ai negoziati veri e propri con l’Unione Europea - ha annunciato Zelensky - per l’adesione dell’Ucraina». Arrivarci preceduti dalla nuova mossa del tribunale internazionale, consolida la posizione di Kiev, che chiede armi per difendersi e investimenti per ricostruire.

In una nota la Corte dell’Aja spiega che la Camera preliminare presieduta dall’italiano Rosario Salvatore Aitala - a sua volta ricercato dalla procura di Mosca come ritorsione per i mandato contro Putin - ha convalidato le richieste di arresto per Shoigu e Gerasimov, accusati di aver diretto attacchi contro civili e infrastrutture civili. I giudici hanno riscontrato «ragionevoli motivi per ritenere che i due sospettati siano responsabili di attacchi missilistici effettuati dalle forze armate russe contro le infrastrutture elettriche ucraine» tra il 10 ottobre 2022 e almeno il 9 marzo 2023.

Il generale Shoigu è un amico e alleato di lunga data di Putin e ha svolto un ruolo chiave nella guerra in Ucraina e in altri contesti. Il mese scorso è stato rimosso dalla carica di ministro della Difesa e nominato segretario del potente Consiglio di sicurezza russo, nel più significativo cambiamento che Putin ha apportato al suo comando militare dopo l'invasione.

Gerasimov, noto con l’appellativo di “Macellaio di Aleppo” per la campagna brutale in Siria al fianco del dittatore Assad, di recente è stato depotenziato da Putin che lo ha trasferito alla guida di un comitato puramente onorifico.

La Russia, che non è membro della Corte penale internazionale, ha ripetutamente affermato che l’infrastruttura energetica ucraina è un obiettivo militare legittimo e nega di aver preso di mira civili o infrastrutture civili. Il Consiglio di sicurezza russo ha affermato che l’azione del tribunale fa parte di una guerra ibrida contro Mosca.

«Nella nostra richiesta di questi mandati, il mio Ufficio ha nuovamente sottolineato che questi atti - ha detto in una dichiarazione il procuratore capo Karim Khan - sono stati compiuti nel contesto degli atti di aggressione commessi dalle forze militari russe contro la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina, iniziati nel 2014».

Secondo i giudici dell’Aja ci sono ragionevoli motivi per ritenere che gli attacchi avessero come bersaglio soprattutto oggetti civili «e per quelle installazioni che potevano essere qualificate come obiettivi militari al momento rilevante, i danni e i pregiudizi incidentali previsti per i civili sarebbero stati chiaramente eccessivi rispetto al vantaggio militare previsto», qualificando le azioni militari come attacchi crimini di guerra. I dettagli più specifici delle accuse rimangono segreti per proteggere i testimoni e salvaguardare le indagini, ha dichiarato il tribunale.



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