Resta alta la tensione politica in Iran all'indomani delle dimostrazioni di massa contro il risultato delle elezioni del 12 giugno. Oggi Mir Hossein Mussavi, il candidato sconfitto, ha incontrato alti esponenti del clero iraniano per discutere delle presunte frodi elettorali e delle uccisioni di manifestanti durante le manifestazioni di piazza a Teheran. È quanto riporta oggi il sito del leader dell'opposizione iraniana, precisando che l'incontro è avvenuto ieri e senza fornire ulteriori dettagli riguardo alle persone che hanno partecipato all'incontro.Mussavi, spiega ancora il sito, ha insistito sul diritto delle persone a manifestare, illustrando una situazione di arresti di massa, attacchi indiscriminati contro i dimostranti che hanno portato all'uccisione di «persone innocenti».Intanto, il portavoce del Consiglio dei Guardiani della costituzione, l'organo incaricato di sovrintendere alla regolarità delle elezioni iraniane e di approvarne i risultati, ha escluso un annullamento del voto presidenziale del 12 giugno come chiesto dal candidato sconfitto Mousavi. Lo riporta la televisione diStato.«Fortunatamente, nel corso delle recenti elezioni presidenziali, non abbiamo constatato alcuna frode o irregolarità di rilievo. Di conseguenza, non c'è alcunapossibilità di un annullamento», ha dichiarato il portavoce del Consiglio, Abbas Ali Kadkhodai, citato dalla televisione in lingua inglese Press Tv, che dipende dalla televisione di Stato. Il governo di Teheran inoltre ha bloccato una manifestazione a sostegno del presidente Ahmadinejad che alcuni gruppi di studenti islamici volevano tenere oggi davanti all'ambasciata britannica a Teheran. «Nessuna autorizzazione - si legge in una nota - è stata concessa alla manifestazione». L'annuncio della manifestazione era stato dato ieri da quattro organizzazioni studentesche che in una nota avevanoindicato come «perversa» la politica del governo britannico nei confronti dell'Iran.