Una petroliera iraniana in una foto d'archivio (Ansa)
Tensione nel Mar Rosso: due esplosioni hanno scosso una petroliera iraniana che navigava al largo delle coste dell'Arabia Saudita. Secondo l'agenzia statale iraniana Irna, è stata colpita da due missili. Nessuna conseguenza per l'equipaggio, ma c'è stata una perdita di petrolio ingente nelle acque del Mar Rosso.
La petroliera Sabiti, che appartiene alla compagnia petrolifera nazionale iraniana Nitc, si trova a 120 chilometri al largo di Gedda. Le esplosioni hanno investito la stiva. «Si tratta di un attacco terroristico», riferiscono fonti anonime all'agenzia statale Isna.
«Tutto l'equipaggio della nave è al sicuro e anche la nave è stabile», ha detto la compagnia Nitc, aggiungendo che gli uomini rimasti a bordo stavano cercando di riparare il danno per evitare che altro petrolio venga sversato. L'autorità iraniana ha anche detto, smentendo le prime voci, che «non c'è incendio a bordo della nave e la nave è completamente stabile».
L'episodio odierno si inserisce in uno scenario di alta tensione: il mese scorso, missili hanno colpito due importanti installazioni petrolifere nell'est dell'Arabia Saudita; l'attacco è stato rivendicato dai ribelli yemeniti sciiti Houthi ma Riad e Washington hanno puntato il dito contro Teheran. Negli ultimi mesi, si sono susseguite provocazioni e incidenti nella regione: l'Iran ha bloccato diverse petroliere di passaggio per lo Stretto di Hormuz, dopo che a luglio una sua petroliera è stata sequestrata dalle autorità britanniche a Gibilterra.
L'incidente alla Sabiti ha causato un sensibile aumento delle quotazioni del petrolio. Stamani i contratti sul greggio Wti con scadenza a novembre guadagnavano 74 centesimi a 54,2 dollari l'oncia. Il Brent aumentava di 93 centesimi a 60,03 dollari l'oncia.