Il primo piano della scuola primaria e superiore Don Bosco di Nedungadu, nel Tamil Nadu, sarà inaugurato il primo maggio, giorno della ricorrenza di San Giuseppe, padre putativo di Gesù.
L’edificio, nell'estremo Sud dell’India, servirà ad assicurare l’alfabetizzazione e la continuazione degli studi a più di 500 bambini dei villaggi sperduti del distretto di Karaikal (Pondicherry).
La scuola precedente, di cui un’ala era stata chiusa due anni fa perché minacciava di crollare, ospitava 10 classi, dal I al XII standard, livelli corrispondenti ai dieci anni della scuola dell’obbligo indiana, cioè dalla prima elementare ai sedici anni.
Padre Paul Paulraj e alcuni bambini della scuola elementare
L’Apis onlus (Associazione pro India del Sud) -
VAI AL SITO -, presieduta da
Federica Annibali, archeologa che lavora in Rai,
aveva già provveduto a costruire cinque aule provvisorie prima del giugno 2015, in modo che la scuola potesse riaprire e tutti gli allievi potessero tornare a studiare senza che la scuola venisse chiusa per inagibilità.
Ora il nuovo anno scolastico potrà iniziare in una nuova, efficiente e finalmente definitiva struttura scolastica in muratura costruita per i primi 250/300 ragazzi delle scuole medie.
Le aule al primo pianoL’edificio, che sarà dedicato alla memoria di Domenico Catarinella, già presidente dell’Apis dal 2007 al 2014, verrà completato entro i primi mesi del 2017, con l’inaugurazione delle ultime classi elementari che si trasferiranno al piano superiore.
L'interno di un'aula, ancora senza banchiLe prime cinque aule che verranno inaugurate domenica primo maggio verranno dedicate ad altrettante scuole italiane che hanno contribuito allo slancio di solidarietà attraverso un’opera di sensibilizzazione e di gemellaggio tra bambini e ragazzi italiani e quelli delle “periferie più bisognose” del Sud del mondo: la scuola
Biagio Siciliano di Capaci (Palermo), la scuola primaria
Carlo Lona di Trieste, il distretto scolastico
del Comune di Monte San Pietro (Bologna) e quello di
Assisi (Perugia) e i ragazzi della
parrocchia salesiana di Santa Maria Liberatrice a Testaccio (Roma).
Il cortile del complesso scolastico. L'edificio inagibile è quello a sinistra