I quattro leoni di Ashoka, simbolo dell'India - ANSA
Saugata Bhattacharya, giudice dell'Alta Corte di Calcutta ha ordinato ai responsabili dello zoo di Siliguri, nello Stato indiano del Bengala Occidentale, di cambiare i nomi ai due leoni, la femmina Sita e il maschio Akhbar, fra loro inconciliabili dal punto di vista della religiosità induista, all'origine della richiesta di separarli. La Vishwa Hindu Parishad (Vhp), la più importante organizzazione nazionalista induista del Paese, aveva denunciato come inaccettabile che una leonessa chiamata col nome di una dea indù, Sita, fosse accostata a un maschio che porta il nome dell'imperatore (musulmano) moghul Akbar, sostenendo che la convivenza dei felini nella stessa gabbia offendeva la sensibilità religiosa degli induisti.
Nell'affrontare il caso, che ha suscitato la curiosità dei media di tutto il mondo, il giudice ha esordito dichiarandosi stupito che qualcuno abbia potuto affibbiare quei nomi agli animali. "Mi chiedo che senso abbia battezzare un animale col nome di una divinità, di un eroe, di un Nobel o di un eroe della patria", ha detto Bhattacharya. "È una sciocchezza, da correggere al più presto", ha aggiunto.
"Questa discussione avrebbe dovuto essere evitata. La giustizia ha temi molto più seri da affrontare, dai problemi degli insegnanti agli scandali per corruzione", ha concluso il giudice, bacchettando chi ha presentato la denuncia.