venerdì 11 agosto 2023
Sondaggio della “Cnn” fotografa la svolta per lo stop, ma il presidente ha presentato al Congresso una nuova richiesta di 13 miliardi in armamenti e 8 in aiuti economici per l'Ucraina
Il presidente statunitense Joe Biden

Il presidente statunitense Joe Biden - ANSA

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Adesso la maggior parte degli americani si oppone al fatto che il loro Paese continui a finanziare la guerra in Ucraina. È un segnale allarmante per Joe Biden, soprattutto in vista del voto nel 2024 e del fatto che Donald Trump sembra dare voce a questo scontento promettendo, se eletto alla presidenza, di «mettere fine alla guerra in 24 ore» e di «smettere di regalare così tanto». È stata la Cnn a fotografare la crescente frustrazione degli statunitensi per il costo – apparentemente infinito – di una guerra lontana da casa. Complessivamente, il 55 per cento ha affermato che il Congresso non dovrebbe autorizzare ulteriori finanziamenti per sostenere l'Ucraina. E il 51% sostiene che gli Stati Uniti hanno già fatto abbastanza. Il cambiamento è notevole dal 2022, quando il 62% riteneva che gli Stati Uniti dovevano fare di più. Da allora, anche le divisioni partigiane si sono ampliate, con democratici e repubblicani ora su fronti opposti sul ruolo degli Stati Uniti. I conservatori affermano che il Congresso non dovrebbe autorizzare nuovi finanziamenti (71 per cento).

Tra i democratici, la maggior parte afferma il contrario, con il 62% favorevole a finanziamenti aggiuntivi. La Casa Bianca ha minimizzato la rilevazione. Anche perché il presidente Biden ieri ha chiesto altri 13 miliardi di aiuti al Congresso e 8 in aiuti economici a Kiev. « Durante questa guerra abbiamo assistito ad un solido sostegno da parte del popolo americano e un solido sostegno bipartisan da parte di Camera e Senato», ha sottolineato il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby, sottolineando che «gli aiuti non sono importanti solo per il popolo ucraino, ma anche per la sicurezza degli Usa e per gli alleati europei e della Nato che hanno la guerra alle porte».

Ma il tema delle armi all’Ucraina sta entrando con forza nella campagna elettorale per le elezioni del prossimo anno, perché si sta diffondendo nel Paese la sensazione che l’Amministrazione Biden acconsentirà a qualsiasi richiesta di Kiev, anche a quelle che inizialmente ha respinto. Il copione si è infatti ripetuto per quasi tutti i nuovi sistemi di difesa voluti dal presidente Volodymyr Zelenskyy. Gli ultimi in ordine di tempo sono i caccia F-16, per i quali questa settimana è arrivato da Washington il via libera ufficiale all'addestramento dei piloti ucraini. Il sì del Pentagono fa parte di un nuovo pacchetto di armi da 200 milioni di dollari che include attrezzature per lo sminamento, armi anticarro Towe At4, munizioni per sistemi missilistici antiaerei Patriot, sistemi missilistici a lancio multiplo guidato, missili anticarro Javelin. In totale, dall'inizio dell'invasione da parte della Russia, Biden ha inviato a Kiev circa 50 miliardi di dollari di armi. Ma se l’Amministrazione Biden ufficialmente minimizza, c’è un aspetto del nuovo sondaggio che dovrebbe preoccuparla. Sia repubblicani che democratici, in larga maggioranza dicono di temere che la guerra continuerà per molto tempo, costando cara al loro Paese. Quasi 8 su 10 ne sono preoccupati, tra cui l'82% dei democratici e il 73% dei repubblicani. Un asso nella manica per Trump, che si è già lamentato pubblicamente del costo degli aiuti militari per Kiev. « Non abbiamo munizioni per noi stessi perché stiamo regalando troppo», ha detto.

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