Tank israeliani lungo il confine con il Libano - ANSA
La 98esima Divisione
Le attività di terra «mirate e specifiche» avviate dall’esercito nel sud del Libano sono condotte in particolare dalla 98esima Divisione (Utzbat HaEsh, in ebraico, cioè “Corpo d’armata di fuoco”) delle Israel Defense Forces (Idf), una delle unità di élite fra le più versatili. Il numero esatto non è noto, ma i soldati di questa unità di riserva specializzata dovrebbero essere tra i 10 e i 20mila. La Divisione, composta principalmente da truppe aviotrasportate, ha svolto un ruolo cruciale nella guerra di Gaza ed è adesso in prima linea in Libano. Può essere dispiega rapidamente in vari teatri di operazioni che richiedano azioni veloci e decisive, con potenza di fuoco e capacità specifiche per sconfiggere le forze nemiche più robuste. È composta da diverse brigate, fra cui la Brigata dei paracadutisti e la Brigata di commando, nota anche come Brigaza Oz, nata nel 2015. La Divisione si è specializzata in territori complessi e montagnosi. Ha combattuto a Beirut nel 1982 e ha partecipato alla guerra contro il Libano del 2006. Sin dall’inizio della guerra a Gaza, lo scorso ottobre, ha esteso le sue attività al settore sud di Israele per raccogliere intelligence e smantellare le centrali di Hamas. Combattendo a Gaza, operando soprattutto nella zona di Khan Yunis, ha dimostrato grande capacità di adattamento, ma ora torna al terreno che conosce meglio. «Dopo mesi di operazioni di terra nella Striscia di Gaza, le forze della Divisione hanno acquisito le capacità e l’esperienza operativa per spostarsi a nord per condurre un’operazione di terra, dopo aver attuato le modifiche necessarie per combattere in Libano», ha detto il portavoce arabofono delle Idf, Avichay Adraee, annunciando l’avvio delle incursioni in Libano.
A marzo, il comandante del gruppo d'élite, generale Dan Goldfuss, parlando da Gaza, aveva invitato tutti i politici israeliani ad «essere degni dei soldati e dei riservisti dell'Idf». Che avevano preso parte nei mesi precedenti alle tante manifestazioni contro la riforma della giustizia di Benjamin Netanyahu, ma che al momento dell'emergenza erano tutti insieme a dare la vita per la sicurezza del popolo israeliano.
Un caccia israeliano - ANSA
Il 69esimo Squadrone
L’attacco nella zona sud di Beirut che ha ucciso l’ex leader di Hezbollah Hassan Nasrallah è stato condotto dal 69° Squadrone dell’Israel Air Force (Iaf), conosciuto come “The Hammers” (Patishim in ebraico) e basato a Hatzerim, nel deserto del Negev (distretto meridionale di Israele). Lo Squadrone impiega soprattutto l’F-15 Thunder. Fu formato nel luglio 1948, due mesi dopo la nascita dello Stato, e ha avuto un ruolo chiave nella difesa del Paese in tutti i conflitti. Per l’attacco contro il quartier generale del gruppo terrorista sciita, i caccia hanno sganciato 80 bombe “Bunker Buster”, da una tonnellata ciascuna, capaci di penetrare il terreno in profondità e superare le barriere di cemento. Il comandante del 69° Squadrone, tenente colonnello “Mem” (identificato per questioni di sicurezza solo con l’iniziale del nome in ebraico), ha spiegato che «tutto si è svolto senza intoppi, senza errori, e senza fuoco nemico sugli aerei da guerra della Heyl Ha'Avir», (la Iaf). «Tutto è stato eseguito con precisione – ha sottolineato –: intelligence, pianificazione ed esecuzione dell’operazione». La Iaf ha diffuso anche brevi tracce delle comunicazioni in volo: «Speriamo davvero di aver decapitato questa organizzazione terroristica. Ben fatto. Siamo molto orgogliosi», dice il comandante Tomer Bar al capo dello squadrone. «Grazie mille comandante», la risposta del pilota. «Raggiungeremo chiunque e ovunque. E faremo tutto il necessario per portare gli ostaggi a casa e riportare i residenti nel nord».