Sono cinque grandi gruppi, più la galassia euroscettica: il voto del 22-25 maggio, andrà a selezionare al loro interno i nuovi 751 eurodeputati. Un voto che definirà nuovi equilibri tra famiglie politiche con un consolidato bagaglio europeista e sancirà nuovi ingressi. Un confronto, al di là dei clamori della campagna elettorale quasi sempre in chiave nazionale, che coinvolge forze per forza transnazionali e maggioranze variabili. I manifesti elettorali, messi a confronto, propongono chiari orientamenti di fondo: quello del Partito Popolare europeo (a cui aderiscono Fi e Ncd), il Gruppo dei socialisti e democratici (per cui in Italia corre il Pd), i liberali dell’Alde sostenuti da Scelta europea e Italia dei valori; la Sinistra Europea a cui hanno aderito Sel e i Verdi. Gli euroscettici, ora nei gruppi di Efd e Ecr, avranno nuovi ingressi, forse anche da formazioni ora nel gruppo dei non iscritti.
Tsipras: sviluppo, no austerity
Verdi: alt al cambio climatico
Partito popolare: mercato, ma sociale. Valori con le riforme
Gli scettici: basta con euro e burocrati