Soccorsi a un bambino ferito negli scontri a Port-au-Prince - Reuters
Il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (Pam) ha chiesto un accesso senza ostacoli per le agenzie umanitarie e la libera circolazione del cibo ad Haiti per evitare che i già terribili livelli di fame diventino catastrofici. Tra i continui attacchi contro i civili da parte dei gruppi armati, l'aumento degli sfollati e i disordini civili 1,4 milioni di haitiani affrontano livelli di fame grave. "Se non riusciamo a fornire un'assistenza efficace - ha dichiarato Jean-Martin Bauer, Direttore del Wfp ad Haiti - le persone più vulnerabili cadranno in condizioni di carestia". Secondo l'organizzazione Onu, attualmente, il 44% degli haitiani affronta un'insicurezza alimentare acuta e lotta per sfamare le proprie famiglie.
La recente recrudescenza delle violenze ha bloccato le rotte merci, limitato i movimenti e chiuso le scuole, costringendo il Wfp a sospendere temporaneamente molte attività in tutto il paese. Ad essere più colpiti dalla situazione di violenza e disordini sono i bambini. La chiusura delle scuole nelle ultime settimane ha lasciato quasi 300.000 scolari senza pasti caldi giornalieri forniti dal Wfp e dai suoi partner, molti dei quali sono l'unico pasto completo della giornata. Più di 1.000 scuole ad Haiti, tra cui Port-au-Prince e altre aree urbane, sono state chiuse dalla metà del mese scorso a causa degli atti di violenza in corso che hanno anche causato un aumento dei prezzi dei beni di prima necessità, compresi i generi alimentari, fino al 25%.