Il presidente Macron (Ansa)
Dopo aver rappresentato uno degli aspetti più controversi e contestati della scorsa legislatura francese, guidata dai socialisti, le accuse di «liberismo» sfrontato sulle questioni etiche e familiari si moltiplicano nuovamente oltralpe, questa volta nei confronti del presidente francese Emmanuel Macron e del suo governo atipicamente centrista. Oggi la ministra della Giustizia, Nicole Belloubet, ha confermato che in Francia, su alcuni certificati di nascita, potrebbe figurare presto la duplice menzione «madre» e «madre», per effetto della bozza di revisione dei testi legislativi bioetici, il cui varo potrebbe giungere in Parlamento già nelle prossime settimane. Nelle intenzioni dell’esecutivo e della maggioranza, il testo dovrà infatti condurre a un’estensione dell’accesso alla fecondazione assistita ben al di là delle coppie non fertili, includendo in particolare le donne single e le coppie lesbiche, che potranno ricorrere ufficialmente a un donatore di gameti maschili.
«La realtà è questa, questo bambino ha due madri e avrà due madri allo stato civile», ha detto la ministra in televisione, aggiungendo: «Probabilmente, metteremo la madre che partorisce prima dell’altra madre». Sul processo di revisione in corso, cominciato con l’organizzazione di “Stati generali della bioetica” il cui esito non ha trovato finora molta eco negli orientamenti della maggioranza, si addensano le critiche e i timori. «Al momento di ogni revisione delle leggi di bioetica, i quadri di riferimento saltano», ha già denunciato monsignor Eric de Moulins-Beaufort, arcivescovo di Reims e nuovo presidente della Conferenza episcopale.
Fra le altre misure più contestate, figura pure un’ulteriore liberalizzazione della ricerca sugli embrioni. Dopo due settimane, a partire da oggi, dedicate alle audizioni di esperti e personalità, l’esame parlamentare vero e proprio della bozza comincerà il 9 settembre.