Scontri a Kinshasa (Ansa/Ap) - Copyright 2016 The Associated Press. All rights reserved.
«Hanno rotto sistematicamente le porte delle camere del seminario e distrutto tutto quello si trovava dentro». La drammatica denuncia, raccolta dall’Agenzia Fides, arriva da don Richard Kitenge, rettore del seminario maggiore Malole di Kananga, nel Kasai Centrale, nella Repubblica Democratica del Congo. A sferrare l’attacco i miliziani di Kamwina Nsapu. Dopo uno scontro durato un’ora, l’esercito è riuscito a liberare il seminario dai miliziani. Il fatto, scrive Fides, risale a sabato 18 febbraio, il giorno prima che papa Francesco lanciasse il suo appello, dopo l’Angelus, per questa provincia congolese da mesi sconvolta dalle violenze dei seguaci del defunto leader tradizionale Kamwina Nsapu, ucciso ad agosto dalle forze di sicurezza. Anche nella capitale Kinshasa si è avuto un grave atto vandalico nei confronti della Chiesa cattolica. Domenica una decina di giovani sconosciuti hanno saccheggiato la parrocchia di San Domenico alle prime luci dell’alba. Secondo la testimonianza del parroco, il gruppo era organizzato con zaini per portare via gli oggetti da depredare.
L'appello del Papa
Il Papa all'Angelus ha dichiarato di sentire “forte” il dolore per le vittime, specialmente per la “tragedia” dei tanti bambini “strappati alle famiglie e alla scuola” per essere “usati come soldati”. Assicura vicinanza e preghiera, anche per il personale religioso e umanitario che opera in quella che definisce una regione “difficile”: “Rinnovo un accorato appello alla coscienza e alla responsabilità delle autorità nazionali e della comunità internazionale, affinché si prendano decisioni adeguate e tempestive per soccorrere questi nostri fratelli e sorelle. Preghiamo per loro e per tutte le popolazioni che anche in altre parti del Continente africano e del mondo soffrono a causa della violenza e della guerra”.