mercoledì 14 febbraio 2024
L'Unicef: è "una delle peggiori epidemie che abbiano mai colpito la regione orientale e meridionale". Gli ultimi Paesi a rischio lo Zambia e lo Zimbabwe. I "bimbi i più fragili"
La raccolta dell'acqua nello Zimbabwe, in aree contaminate, resta uno dei rischi nei villaggi ridotti in povertà

La raccolta dell'acqua nello Zimbabwe, in aree contaminate, resta uno dei rischi nei villaggi ridotti in povertà - Ansa

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Può sembrare una notizia catapultata dal secolo scorso. Eppure è ancora una realtà, per una malattia curabile e soprattutto che si può prevenire con costi relativamente bassi. Invece tredici Paesi in Africa orientale e meridionale lottano ancora da mesi con "una delle peggiori epidemie di colera che abbiano mai colpito la regione", e fra le ultime nazioni alle prese con la malattia ci sono Zimbabwe, Zambia e Comore: lo ha riferito l'Unicef in un comunicato.
"In alcuni Paesi, il 52% di tutti i casi sono bambini sotto i 15 anni, mentre i bambini sotto i 5 anni rappresentano circa il 40% dei decessi e il 30% dei casi", ha aggiunto l'organismo dell'Onu, informando sulle attività a sostegno delle popolazioni con la collaborazione di vari partner.
Più di 8,3 milioni di persone hanno ricevuto aiuti essenziali per l'acqua e i servizi igienici e il Fondo dell'Onu per l'infanzia ha facilitato la consegna di oltre 26 milioni di dosi di vaccino contro il colera a otto Paesi prioritari con un elevato tasso di malattia nella regione: Etiopia, Kenya, Malawi, Mozambico, Somalia, Sud Sudan, Zambia e Zimbabwe.

In collaborazione con l'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) e i partner, l'Unicef ha inoltre sostenuto la formazione degli operatori sanitari di prima linea e delle comunità sulla gestione dei casi e non solo, raggiungendo 10 milioni di persone con messaggi sulle misure sanitarie e igieniche per prevenire il colera e sull'importanza di ricorrere tempestivamente alle cure mediche, soprattutto per i bambini.

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