sabato 14 novembre 2020
La pandemia colpisce ma può essere il volano della rinascita green. "Biden saprà incoraggiare la svolta"
Inquinamento ad Amritsar, India

Inquinamento ad Amritsar, India - Ansa

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In questi mesi, l'umanità «ha una chiara responsabilità condivisa, raddoppiare gli sforzi per uscire dalla crisi economico-sociale e mettersi sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile e costruire un avvenire sostenibile, inclusivo e resiliente».

Al Forum di Parigi sulla Pace, è la duplice sfida appena rilanciata dal segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, pronto a sottolineare una ricorrenza simbolica: «Quest'anno, mentre la pandemia e la connessa crisi colpiscono le vite e i mezzi di sussistenza nel mondo, celebriamo il quinto anniversario dell'Accordo di Parigi [sul clima, ndr] e dell'adozione degli Obiettivi di sviluppo sostenibile». L'appello del capo del Palazzo di Vetro sembra una risposta a quanti suggeriscono che converrebbe mettere provvisoriamente fra parentesi la sfida climatica, come certi leader di Stati ancora energeticamente molto dipendenti dal carbone.


I leader di alcuni Stati, soprattutto quelli dipendenti
dal carbone, spingono affinché si accantoni
la questione ambientale in nome della lotta
al virus. L’allarme degli esperti:
i due obiettivi devono coesistere

Ma i fatti e gli esperti corroborano vieppiù l'idea che battaglia sanitaria e sfida climatica possono coesistere ed anzi rafforzarsi mutuamente. L'arrivo di Joe Biden alla Casa Bianca sarà pure una vittoria per quell'America che crede alla lotta climatica. In generale, poi, gli impegni presi da Stati e imprese per raggiungere la neutralità carbonica riguardano già la metà del Pil mondiale, con una forte accelerazione nell'ultimo anno in campo aziendale, superando così le 1.100 firme sottoscritte. Il settore della gestione dell'acqua, ad esempio, si è appena impegnato ad annullare le proprie emissioni di Co2 entro il 2030. L'Europa non abbassa la guardia: «Al contrario, la crisi Covid mostra che le nostre società e le nostre economie sono più fragili di quanto credessimo. Dobbiamo dunque accelerare la nostra resilienza verso la crisi climatica», dichiara ad Avvenire l'eurodeputato ed ex ministro francese Pascal Canfin (Renew Europe), figura chiave dell'emiciclo di Strasburgo, come presidente della Commissione Ambiente, Sanità pubblica e Sicurezza alimentare: «Investire oggi in un rilancio economico verde significa sia uscire a breve termine dalla crisi economica, sia ridurre domani i rischi del caos climatico».

Del resto, proprio ieri, l'Europarlamento ha approvato a larga maggioranza (471 favorevoli, 134 contrari) una risoluzione con un intero pacchetto di proposte per finanziare la transizione verso un'economia senza emissioni. «Pandemia e crisi ambientale sono per me un po' la stessa cosa», ci confessa il celebre fotografo naturalista Yann Arthus-Bertrand, alla guida in Francia della Fondazione Good Planet: «Il Covid proviene dalla deforestazione e dall'abbattimento delle barriere fra le specie animali selvagge e l'uomo. A causa dello sconvolgimento ambientale e climatico, non ci sono mai stati così tanti microbi nocivi che ci minacciano.
Lo stesso vale per i grandi allevamenti industriali, divenuti tane per virus d'ogni tipo, nonostante l'uso massiccio di trattamenti chimici».

Le Ong sono ormai coscienti di questo, ma fra la popolazione emerge oggi un rischio, aggiunge: «Di fronte alla pandemia, tanti reagiscono istintivamente sperando in un ritorno all'economia pre-crisi. Eppure, basterebbe ridurre del 5% all'anno le nostre emissioni di gas serra per cambiare davvero rotta».

Una percentuale simile proprio a quella meccanicamente prodotta dalla pandemia nei primi 8 mesi di quest'anno. La tesi della convergenza fra le due cause tende ad imporsi pure nel mondo accademico: «Non c'è conflitto fra le due battaglie», ci risponde Catherine Larrère, filosofa della natura alla Sorbona: «Osserviamo legami molto netti fra le due crisi. Peggiorare le condizioni climatiche può solo aggravare quelle sanitarie. In più, la pandemia rivela che diventa possibile ciò che si diceva impossibile. Si possono ad esempio trovare nuovi fondi per gli ospedali e diventa dunque ancor più chiaro che la politica, se vuole, può pure aprire un nuovo corso sul piano ambientale».

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