sabato 21 settembre 2024
Già scesi da 12 a 10 dollari al mese a persona, rischiano di ridursi a 8. E nei campi profughi della minoranza fuoriuscita dal Myanmar i bambini sono denutriti
Una madre insegna il Corano al figlio in un campo di profughi Rohingya in Bangladesh

Una madre insegna il Corano al figlio in un campo di profughi Rohingya in Bangladesh - Ansa

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Davanti alle necessità moltiplicate, oltre che dall'arrivo di nuovi profughi per il conflitto interno al Myanmar anche dall'emergenza in corso dovuta a eventi climatici nella regione, il Programma alimentare mondiale va verso un'ulteriore riduzione degli aiuti umanitari al Bangladesh, oggi di 10 dollari Usa al mese per ciascun profugo nei campi che ospitano i Rohingya. Cifra già ridotta a marzo dai 12 precedenti e che potrebbero diventare presto solo otto (ovvero circa otto centesimi di euro per pasto) se le donazioni non vedranno un significativo e rapido incremento.

A rischio sono soprattutto i bambini ospitati nei campi che già risultano in maggioranza denutriti. La situazione è aggravata dall’incertezza politica, poiché il Paese sta vivendo un periodo di transizione senza una guida certa, in attesa di nuove elezioni, e che nel frattempo è funestato da eventi naturali disastrosi, fuori dalla portata di reazione anche per un Paese abituato a confrontarsi con la minaccia delle acque.

Le alluvioni e le frane dovute a un susseguirsi di eventi atmosferici eccezionali negli ultimi mesi hanno colpito almeno 20 milioni di abitanti e questo non può che aprire a nuove necessità di soccorso e assistenza per i profughi ma anche per la popolazione locale.

«Negli ultimi mesi il Bangladesh è stato interessato da un disastro dopo l’altro. Molte comunità non avevano mai sperimentato alluvioni su questa scala ed erano del tutto impreparate – ha dichiarato Dom Scalpelli, rappresentate del Programma alimentare mondiale nel Paese -. La risposta è stata rapida e estesa. L’intervento combinato con cibo, denaro contante e sostegno alle necessità primarie non è solo indirizzato al soddisfacimento delle necessità immediate, ma promuove anche il recupeo dell’economia locale».

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