Il procuratore militare assassinato, William Assani - Ansa
Non stava indagando sulla morte dell’ambasciatore italiano Luca Attanasio, del carabiniere di scorta Vittorio Iacovacci e dell’autista congolese Mustapha Milambo – come erroneamente indicato da fonti di stampa - ma certo l’imboscata in cui è caduto vittima il procuratore militare capo del territorio di Rutshuru, il maggiore William Hassani, è un’altra grave manifestazione della violenza spregiudicata di cui è vittima la regione congolese del Nord Kivu. Martedì scorso Hassani, hanno riferito più fonti ad Avvenire, aveva sì partecipato ad una riunione nell’ambito della sicurezza dell’area in cui si era parlato anche dell’agguato all’ambasciatore italiano, ma “non aveva alcun ruolo operativo nelle indagini sulla morte dell’ambasciatore Attanasio”. E non lo aveva, aggiungono le fonti, “anche perché prima di muoversi ufficialmente le autorità congolesi devono aspettare il 9 marzo, data in cui si avranno i primi riscontri dell’indagine delle Nazioni Unite sull’accaduto.
Per i protocolli di accordo tra governo e Onu, infatti, la sicurezza in quel momento era nelle mani del Programma alimentare mondiale, l’agenzia Onu che aveva organizzato lo spostamento dell’ambasciatore”. “Il procuratore militare Hassani, quindi, - insistono le fonti contattate da Avvenire - poteva al massimo avere un coinvolgimento indiretto sulla vicenda in quanto partecipante a una riunione sulla sicurezza dell’area, ma non certo come responsabile delle indagini”. L’agguato in cui è rimasto vittima Hassani per mano di un gruppo armato è avvenuta martedì sera a Katale, a circa 50 chilometri da Goma. La località si trova a una ventina di chilometri da Kibumba, il centro dove il 22 febbraio sono stati uccisi Attanasio, Iacovacci e il loro autista. L'agguato è avvenuto sulla RN2, la stessa strada che percorreva il convoglio del Programma alimentare mondiale dell'Onu (Pam) con cui viaggiava Attanasio e che avrebbe dovuto raggiungere proprio il villaggio di Rutshuru.
Il procuratore era di ritorno dopo una settimana trascorsa a Goma, durante la quale aveva preso parte a diverse riunioni con le autorità locali. Hassani era stato accompagnato a Goma dal colonnello Lumbu, comandante del 3409° reggimento delle forze armate della Repubblica democratica del Congo (Fardc) con sede a Kahunga, all'ingresso nord di Kiwanja. Quest'ultimo è sopravvissuto ma è rimasto gravemente ferito nell’imboscata ed è stato ricoverato al Rutshuru General Hospital.