Dalla Primavera araba del 2011 alla
rottura tra il califfo dello Stato islamico al Baghdadi e il
leader di al Qaida Zawahiri nell'aprile scorso, la galassia
jihadista ha assunto nuove forme e connotati. Ecco i principali
gruppi attivi in Africa e Medio Oriente.
IS (o ISIS)
È nato nel 2013 quando i miliziani di Abu Bakr al
Baghdadi hanno iniziato a combattere in Siria. È l'erede del
ramo di al Qaida in Iraq, da cui si 'separà la scorsa
primavera. A giugno ha cambiato nome in Stato islamico, e
Baghdadi si è autoproclamato "califfo". Si è caratterizzata per
le brutali esecuzioni in piazza, sia di ostaggi stranieri sia di
militari iracheni e siriani. Contro l'Isis combatte una
coalizione internazionale a guida Usa, a sostegno delle forze
irachene e curde.
ANSAR AL SHARIA (Libia)
I "Partigiani della Sharia" sono
nati in Libia sulla scia della rivoluzione anti-Gheddafi, nel
2011. Nel 2012 hanno guidato l'assalto alla sede Usa di Bengasi
costato la vita all'ambasciatore Chris Stevens e ad altri tre
americani. Dalla scorsa primavera sono in guerra con il generale
Khalifa Haftar per il controllo del capoluogo della Cirenaica.
Alleato di Ansar, il
CONSIGLIO DELLA GIOVENTÙ ISLAMICA di
Derna, sempre nell'est, ha dichiarato fedeltà all'Isis e
istituito lo scorso ottobre il "califfato". Dalla Cirenaica i
jihadisti fedeli allo Stato islamico sono quindi riusciti nelle
scorse settimane a spostarsi a ovest, prendendo di mira anche
Tripoli, con l'attentato all'hotel Corinthia in cui sono morti 5
stranieri. Negli ultimi giorni i jihadisti fedeli ad Abu Bakr al
Baghdadi, sono entrati a Sirte, altro bastione di Ansar, ma
conteso dalle milizie filo-islamiche pro-Tripoli (Fajr Libya).
ANSAR BEIT AL MAQDIS (Egitto)
Il gruppo è attivo nel nord
del Sinai, al confine con la Striscia di Gaza, e ha compiuto
numerosi attentati, in particolare contro le forze armate
egiziane. Anche i jihadisti egiziani hanno giurato lo scorso
autunno fedeltà all'Isis e decapitato prigionieri. Sarebbero la
cinghia di trasmissione tra l'Isis e Ansar a Bengasi.
JABHAT AN NUSRA (Siria)
Il 'Fronte della salvezza' è la
formazione estremista più autenticamente siriana del panorama
qaedista/jihadista mediorientale. Nasce nel 2012 e vuole
sconfiggere il regime di Assad e instaurare la Sharia,
discriminando tutte le altre comunità non sunnite e non arabe
della Siria. Conta migliaia di uomini.
ANSAR AL SHARIA (Tunisia)
Un'altra formazione di
Ansar è nata in Tunisia, anche in questo caso sull'onda delle
rivolte del 2011. Il gruppo ha rivendicato lo scorso dicembre
l'assassinio di Chokri Belaid e Mohamed Brahmi, i due
deputati dell'opposizione tunisina uccisi nel 2013, con un video
in cui appare Abu Bakr Al Hakim, ricercato da mesi proprio per
il suo coinvolgimento nei due omicidi. Nel suo passato
'francese', al Hakim sarebbe stato sodale di Cherif, uno dei
fratelli Kouachi (autori della strage al giornale Charlie
Hebdo), nella cosiddetta banda jihadista di di Buttes-Chaumont.
AQAP (Penisola arabica)
È il ramo yemenita-saudita di al
Qaida. Fondata nel 2009, il suo leader è Nasser al-Wahaishi, ma
la figura di maggiore spicco è certamente Ayman al Awlaki,
l'imam americano-yemenita. L'organizzazione ha rivendicato
l'azione terroristica dei due fratelli Kouachi. Cherif incontrò
Awlaki in Yemen prima che fosse ucciso da un drone Usa nel 2011,
e ha affermato di essere stato finanziato dall'imam.
BOKO HARAM (Nord Nigeria e confine con Camerun)
Nato nel
2001-2002, significa l'educazione occidentale è peccato. Dal
2010 le stragi più efferate: dalle bombe contro le chiese
all'attentato contro la sede Onu di Abuja fino agli attacchi
contro i villaggi, anche con l'uso di donne e bambine kamikaze.
Il leader, Abubakar Muhammad Shekau, dato per morto diverse
volte, ha rivendicato il rapimento delle quasi 300 studentesse.
Antico alleato di al Qaida, Boko Haram si dichiara ora in
sintonia con l'Isis.