Da tempo impegnata sul fronte dell’impatto sociale e della sostenibilità (ha ottenuto il rating ESG A da parte di Msci e già oggi usa solo energia rinnovabile per alimentare le sue sedi), Banca Ifis quest’anno ha deciso di innovare nell’impegno sul sociale creando Kaleidos, il Social Impact Lab che raccoglie tutte le sue iniziative che non riguardano il credito ma il sostegno alle persone.
Il nome è la crasi dei termini greci kalós ed eidos, cioè “bello” e “forma”. «Le persone sono il centro del nostro cambiamento. Vogliamo aprire nuovi sentieri con idee fuori dall’ordinario, trasformare la diversità in possibilità. Vogliamo valorizzare il potenziale delle comunità, promuovere la bellezza in tutte le sue espressioni. Vogliamo alzare lo sguardo, creare nuove opportunità. Per tutti» recita il manifesto del nuovo laboratorio per l’impatto sociale della banca che ha nella famiglia Fürstenberg l’azionista di riferimento.
Concretamente Kaleidos agisce guardando a tre aree di intervento prioritarie. La prima sono le comunità inclusive: l’obiettivo è sostenere la crescita collettiva e collaborativa con progetti che valorizzino diversità e re-inclusione sociale. La seconda area di intervento è “cultura e territorio”, e quindi l’investimento nell’ecosistema culturale come motore di sviluppo sostenibile e inclusione sociale. La terza area è il benessere delle persone, dipendenti e non, a partire dall’aspetto della salute sul territorio.
Kaleidos è nuovo come modello, ma le attività di Banca Ifis in queste aree sono già numerose. Per quello che riguarda l’inclusione, oltre alle diverse iniziative per i dipendenti (che vanno dalle iniziative per la valorizzazione delle potenzialità femminili allo smart working) la banca veneta contribuisce a diversi progetti esterni. Come i laboratori di pasticceria della Fondazione Don Gino Rigoldi, le borse lavoro e le Teen House dell’associazione Caf o i programmi di formazione accademica per i detenuti del carcere di Bollate.
Il contributo alla cultura e al territorio vede, tra gli altri progetti, la preparazione del rapporto sull’Economia della Bellezza, presentato proprio poche settimane fa nella sua seconda edizione: è probabilmente il più accurato studio italiano su come il “bello” del nostro Paese dia un contributo decisivo alla crescita economica (l’ultimo risultato è che la bellezza italiana fa il 24,1% del Pil). Infine su benessere e aiuto alla persona già oggi Banca Ifis contribuisce a progetti come il taxi solidale della Fondazione Heal per garantire l’accessibilità alle cure di bambini malati oncologici o “Adotta un Ricercatore”, dell’Istituto Veneto di Medicina Molecolare di Padova, per lo studio di forme tumorali come il mieloma multiplo e dei linfomi non Hodgkin.
Per raggiungere i nuovi obiettivi, la banca sta innovando anche gli strumenti di sostenibilità. Ha creato l’osservatorio Social Impact Watch, che realizza due studi annuali sulle tendenze dell’innovazione sostenibile, con un particolare focus sulle piccole e medie imprese e il ruolo che possono avere. Ha creato una Social Factory per seguire un modello di open innovation nella definizioni dei nuovi progetti. E soprattutto assieme al Politecnico di Milano sta creando un modello replicabile e scalabile in grado di identificare, misurare e monitorare l’impatto generato dalle iniziative strategiche di Banca Ifis in ambito di responsabilità sociale, così da avere dati di performance molto precisi e valutare l’effetto delle diverse attività su tutti i portatori di interesse.
«Kaleidos è il contenitore che racchiude tutti i progetti che non hanno il credito come attività principale e che riguardano le persone, le comunità e i territori. Abbiamo scelto di chiamarlo Kaleidos per esprimere la nostra caratteristica di accogliere e valorizzare la diversità e per comunicare il nostro desiderio di continuare a guardare la realtà da diversi punti di vista. È una dimensione della Banca molto importante per tutti i nostri stakeholder, in particolare per i dipendenti » spiega il vice presidente di Banca Ifis, Ernesto Fürstenberg Fassio.