"Vogliamo ridurre l'Imu per i beni strumentali: i capannoni industriali così come i negozi dove voi operate costituiscono l'elemento fondamentale e imprescindibile per l'attività di impresa, sono la vostra 'prima casà". È quanto ha affermato il ministro per lo Sviluppo economico,
Flavio Zanonato, nel suo intervento all'assemblea della Confesercenti. Nel far presente che entro settembre sarà rivista la tassazione sugli immobili, Zanonato ha sottolineato che per i beni strumentali come i capannoni industriali e i negozi "è difficile immaginare l'abolizione completa dell'Imu ma è certamente necessario introdurre forme di deducibilità dal reddito d'impresa". Il ministro ha anche detto che il Governo sta facendo tutto il possibile per evitare l'aumento dell'Iva e trovare le coperture alternative, non è un problema semplice, ha rilevato, ma "ogni strada sarà battuta per evitare l'aumento previsto a fine giugno". Zanonato non ha mancato di riconoscere che "occorre alleggerire il carico fiscale che è a livelli insostenibili per chi paga le tasse fino all'ultimo centesimo". Sul fronte Iva è intervenuto anche il sottosegretario all'Economia,
Paolo Baretta, secondo cui "forse un rinvio" dell'aumento, "sarebbe la soluzione". Parlando a
Radio Anch'io, Baretta ha riconosciuto le difficoltà del Governo a trovare le risorse necessarie per evitare il rialzo dell'aliquota. "Saranno giorni duri", ha affermato, "e noi ci proveremo assolutamente, ma bisogna mettere in ordine le priorità tra Iva, Imu e occupazione giovanile: tutto non ci sta". Insomma, ha chiosato il viceministro dell'Economia,
Stefano Fassina, il governo è al lavoro per individuare la soluzione migliore per evitare l'aumento dell'Iva ma "la coperta è corta e bisogna fare i conti con le diverse esigenze che abbiamo". La sospensione dell'aumento dell'Iva, ha commentato il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli sarebbe comunque un passo avanti in attesa della "definitiva cancellazione". Un'idea per coprire il mancato rialzo dell'Iva arriva intanto dalla Lega il cui gruppo al Senato chiede la legalizzazione della prostituzione per ottenere dalle tasse pagate dalle 'lucciolè i soldi necessari a congelare l'aumento dell'imposta sui consumi.