L'economia italiana continua ad andare in retromarcia: le 750mila assunzioni previste dalle imprese dell'industria e dei servizi non riusciranno a compensare il milione di uscite tra pensionamenti, licenziamenti e cessazioni. E' quanto emerge dai dati del sistema Excelsior di Unioncamere e ministero del Lavoro.Secondo quando affermato dal ministro Enrico Giovannini, il saldo negativo di 250mila posti di lavoro in meno nel 2013 "equivale più o meno ad una riduzione dell'1%". Al tempo stesso, ha aggiunto il ministro, "con una riduzione del pil prevista intorno al 2%" i dati di Unioncamere "dimostrano che le imprese stanno cercando di mantenere la manodopera". Senza contare che "ci sono imprese che stanno crescendo, quelle orientate all'estero". L'indagine, sottolinea la Cisl, conferma "l'andamento negativo del mercato del lavoro italiano, dove risultano particolarmente penalizzati il Sud e le imprese ed i settori più strettamente dipendenti dal mercato interno". Per il segretario confederale Luigi Sbarra bisogna "immediatamente" avviare "un programma di riqualificazione dei servizi per l'impiego" per favorire l'occupazione giovanile.