Una "ripresa graduale" è all'orizzonte
per l'Italia: lo conferma la Commissione europea, che nelle sue
previsioni economiche di primavera stima per il Pil italiano il
ritorno alla crescita nel 2015 (+0,6%), confermando la valutazione di
tre mesi fa, mentre migliora quella per ll 2016, quando il Pil
dovrebbe aumentare dell'1,4% (era previsto +1,3%). L'economia
italiana torna a crescere perché "sostenuta da fattori positivi
esterni", scrive la Commissione, in particolare le
esportazioni,
grazie al ridimensionamento dell'euro. Nel 2016 poi, l'Italia
beneficerà oltre che dell'aumento della domanda esterna anche di un
aumento degli investimenti privati. Anche se "molto gradualmente",
l'occupazione torna a migliorare in Italia, grazie alla riforma del
mercato del lavoro. Nel 2014
il
tasso di disoccupazione è stato pari al 12,7% e, secondo Bruxelles,
scenderà al 12,4% quest'anno per rimanere stabile nel 2016. La
Commissione si aspetta in particolare che "l'esenzione dei contributi
sociali per le nuove assunzioni permanenti nel 2015 sostenga i numeri
dell'occupazione poichè le imprese hanno un incentivo ad anticipare
le assunzioni al 2015".
L'inflazione italiana tornerà ad
avvicinarsi al 2% nel 2016: è la valutazione della Commissione
europea che nelle previsioni economiche di primavera stima il
tasso di inflazione stabile al +0,2% nel 2015 per farlo salire
all'1,8% l'anno prossimo.
"La principale sfida per l'economia
italiana per il futuro resta l'elevato livello del debito
pubblico con una crescita che resta debole":
ha detto il commissario agli Affari economici e finanziari
Pierre
Moscovici durante la presentazione delle previsioni economiche
di primavera. "È la ragione per cui l'Italia deve articolare
una politica di bilancio prudente e riforme strutturali
ambiziose", ha aggiunto. "L’economia europea sta vivendo la migliore primavera di questi ultimi anni grazie al sostegno di fattori esterni e al fatto che le misure politiche stanno iniziando a dare risultati", aggiunge Moscovici, commentando le previsioni economiche di primavera della Commissione. Ma "occorre fare di più per evitare che la ripresa sia solo un fenomeno stagionale"