Ci sono «esigenze minime per sette miliardi», ma attualmente coperture per cinque miliardi. È quello che avrebbe indicato il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, durante una riunione con i capigruppo alla Camera, secondo quanto riferito dal capogruppo Pdl Fabrizio Cicchitto.Cicchitto spiega che la riunione con il ministro è «andata bene: Tremonti ci ha esposto un quadro molto stretto dal punto di vista finanziario. Ci sono esigenze minime per sette miliardi e una copertura, allo stato, per cinque miliardi. Bisogna lavorare ancora. I gruppi faranno avere le loro osservazioni al relatore e il governo costruirà il maxiemendamento che domani dovrebbe arrivare in commissione Bilancio».Oggi l'esecutivo si misura sulla Finanziaria con il vertice tra Giulio Tremonti e i capigruppo di Pdl, Lega, Fli ed Mpa. Il ministro deve stilare un elenco di priorità di spesa facendo quadrare i conti con le tante richieste. «Se non passa la finanziaria salta il Paese» dice intanto Umberto Bossi. Tra i nodi, la richiesta del Fli di un miliardo per l'università e dei fondi per la ricerca e per l'emittenza locale e quella della Lega per gli stanziamenti per le zone alluvionate del Veneto. Stasera vertice del Pd per decidere le prossime mosse.
GOVERNO BATTUTO SU COOPERAZIONE ITALIA-LIBIAGoverno battuto nell'Aula della Camera su un emendamento dei Radicali a una mozione sulla cooperazione tra Italia e Libia. Fli e Udc hanno votato a favore dell'emendamento, su cui il governo aveva espresso parere contrario. L'emendamento è passato con 274 sì e 261 no.L'emendamento si riferisce alla mozione di maggioranza sulle iniziative volte alla revisione del trattato di amicizia, partneriato e cooperazione Italia-Libia, e verte in materia di immigrazione. In base al testo approvato, il governo viene impegnato «a sollecitare con forza le autorità di Tripoli affinché ratifichino la Convenzione Onu sui rifugiati e riaprano l'ufficio dell'Acnur a Tripoli quale premessa per continuare le politiche dei respingimenti dei migranti in Libia». A favore del testo hanno votato, oltre al Pd e all'Idv, l'Udc e Fli, che non ha cambiato idea dopo i ripetuti appelli del sottosegretario Alfredo Mantica e di esponenti del Pdl ad allinearsi con il governo. Dopo il voto, tutti i deputati del Pdl e della Lega si sono alzati in piedi tributando un ironico applauso ai colleghi di Fli, cui hanno urlato «Bravi, bravi». Il leghista Gianpaolo Dozzo aveva detto prima del voto che l'atteggiamento assunto da Fli su questo emendamento era «una prova di sganciamento» dei finiani dalla maggioranza.