Una certificazione ambita dalle aziende che certifica la loro attrattività come datori di lavoro. Anche quest’anno sono numerose le aziende, 146 in Italia, che si possono fregiare de titolo di Top Employers 2024. Un certificazione internazionale, suddivisa per Paesi ma con una top ten “mondiale” nella quale quest’anno ci sono 17 realtà, rilasciata alle aziende che soddisfano elevati standard nell'ambito delle strategie e delle politiche delle Risorse Umane per contribuire al benessere delle persone e migliorare l'ambiente di lavoro.
Fondato più di 30 anni fa, Top Employers Institute ha certificato in 121 Paesi di tutto il mondo 2.053 aziende che, grazie alle loro eccellenze in ambito HR, hanno generato un impatto positivo sulla vita di oltre 9,5 milioni di persone.
La classifica italiana. Scorrendo l’elenco, ogni anno più numeroso, delle aziende certificate in Italia, si scopre che coprono praticamente tutti gli ambiti di attività. Sono aziende italiane ma anche straniere con sedi in Italia. Si spazia dall’automotive, con Lamborghini, Ferrari, Renault Italia, alle banche (praticamente presenti tutti i principali istituti a partire da Intensa SanPaolo e Unicredit), dalle assicurazioni con Generali e Zurich alla grande distribuzione con Lidl e Carrefour, dal settore farmaceutico con Angelini e Chiesi a quello della telefonia come WindTre, passando da colossi come Poste Italiane, Autostrade per l’Italia e Amazon.
L'ELENCO COMPLETO sul sito dell'istituto
Il meccanismo di certificazione. Ma come vengono attribuiti i punteggi a queste aziende? In base alla partecipazione e ai risultati dell'indagine annuale (volontaria) sulle buone pratiche. L'indagine copre sei macroaree che comprendono venti categorie, tra cui People Strategy, Work Environment, Talent Acquisition, Learning, Well-being e Diversity & Inclusion."I periodi particolarmente sfidanti fanno emergere il meglio delle persone e delle organizzazioni. E quest'anno ne abbiamo dato prova nella nostra certificazione Top Employer che ha premiato le eccezionali performance dei Top Employer per il 2024. Queste aziende hanno sempre dimostrato di avere a cuore lo sviluppo e il benessere dei propri dipendenti. Così facendo, tutte insieme contribuiscono a rendere il mondo del lavoro migliore", ha sottolineato David Plink, ceo del Top Employers Institute.
Per accedere al programma l’azienda deve rispondere a determinati requisiti, in un secondo momento compila la HR Best Practices Survey, l’indagine che riguarda le sei macro-aree di intervento. A questo punto scatta la fase di validazione da parte dell’ente certificatore. Top Employers Institute verifica le risposte che le aziende hanno fornito. Ad ognuna viene assegnato un HR Auditor responsabile di garantire che le risposte rispecchino le condizioni offerte ai dipendenti, provvede a correggere potenziali errori o ambiguità per assicurarsi che i dati forniti siano corretti e affidabili. In caso di esito positivo, l’azienda riceve la Certificazione, ottenendo lo status di Top Employer.
Le altre classifiche. Di classifiche simili ne vengono pubblicate più d’una ogni anno. Ciascuna utilizza una nota metodologica differente. Tra le più note c’è quella pubblicata da Great Place to work che da 22 anni analizza quali sono le realtà in cui crescita professionale e stipendi si sposano meglio con la qualità dell’ambiente di lavoro. Rispetto a Top Employers attua un ribaltamento interessante: le risposte non arrivano dalle aziende ma direttamente dai lavoratori. L’anno scorso la ricerca in Italia stata condotta sulle 303 aziende che hanno accettato di partecipare al progetto. La classifica è stata stilata ascoltando le opinioni riguardo all’ambiente di lavoro espresse direttamente dal personale. Le 60 aziende che sono state “certificate” sono state suddise in quattro categorie legate al numero di dipendenti (da dieci in su). Analizzate sia realtà italiane che multinazionali straniere che operano nel nostro Paese, come nella classifica Top Employers.