L’esperienza incomincia appena ti avvicini: basta avere la chiave in tasca e la portiera del guidatore si spalanca da sola. Una volta a bordo, toccando il pedale del freno, la porta si richiude. E si apre un mondo. Che può entusiasmare, come pure lasciare indifferenti: è questo il destino della vettura più “avanti” che esista in commercio. Se ami l’automobile, una Tesla è un universo a parte. Se la consideri solo un mezzo di trasporto, allora quasi tutto può apparire superfluo.
Per provare a comprendere la filosofia che sta dietro il marchio americano che incarna il modernismo più puro della mobilità elettrica, abbiamo provato la Model X 100D, il grande Suv a batteria (lungo più di 5 metri) che ha prestazioni paragonabili a quelli di una Porsche (4,9 secondi nello 0-100 km/h malgrado i suoi 2.400 kg di peso), spinto da un motore elettrico da 538 Cv con 660 nm di coppia disponibili subito. Zero pulsanti sulla plancia, anzi solo due, per le frecce d’emergenza e per aprire il cassettino del cruscotto. Il resto è pelle, legno, alcantara, un mix di elementi e sensazioni anche meno lussuose però di altre vetture in commercio, mentre l’elemento più spettacolare sono le portiere posteriori ad “ali di falco” che si aprono a compasso con un complicato sistema di cerniere.
Il parabrezza enorme con la parte superiore azzurrata e filtrante contro i raggi ultravioletti introduce all’atmosfera dell’interno, spaziale soprattutto per la presenza del mega display verticale da 17 pollici, un tablet gigante che è emblema delle Tesla e che racchiude tutti i comandi. Le funzioni sono quelle di un avanzato sistema info-telematico, e quindi navigatore con mappe Google, media player con radio e telefono. L’esperienza di utilizzo è intuitiva, grazie al browser per navigare su Internet, e al super computer di bordo con cui si aziona tutto, dall’apertura delle porte all’altezza dei sedili, la regolazione di sospensioni, luci, riscaldamento, sensibilità dello sterzo, e le prestazioni delle batteria. Esattamente come uno smartphone.
Di serie un pacchetto di telecamere e sensori che con vari aggiornamenti del sotftware innalzerà progressivamente i sistemi di assistenza alla guida fino teoricamente alla guida autonoma pura. Che al momento è di “livello 2”, come quello di molti alti marchi premium: la Model X cioè, frena da sola, mantiene la distanza di sicurezza, evita il superamento involontario della corsia. Ma occorre sempre tenere le mani sul volante. Per fortuna. Anche perchè la sensazione di guida è eccezionale, sorprende soprattutto la silenziosità rapportata alla prestazioni: Model X resta un “giocattolo” costosissimo (da 93.500 euro) ma inebriante, che assicura dinamismo e potenza.
Capitolo autonomia: 565 i km dichiarati, 100 in meno quelli reali. Le Tesla fanno il pieno con i “supercharger” dislocati nei pressi dei tratti autostradali per ricariche veloci (30 minuti per 270 km di percorrenza), sufficienti per raggiungere il supercharger successivo posizionato lungo il tragitto che si imposta sul navigatore e che la mappa individua immediatamente. Oppure alle colonnine che Tesla ha presso hotel ed esercizi commerciali, o infine alla presa di casa con tempi variabili in base alla potenza della rete. Riassumendo: qualità assoluta, prezzi per pochissimi, un altro modo di guidare e concepire l’auto. In una parola: per chi non si accontenta.